martedì 2 ottobre 2018

Repubblica 2.10.18
La Casa Bianca e l’immigrazione
Deportati di notte nel deserto texano I bambini stranieri scuotono gli Usa
In centinaia, svegliati e caricati sui bus dal Kansas e New York per raggiungere le tendopoli al confine con il Messico. E i piccoli "detenuti" aumentano
di Federico Rampini


NEW YORK I nuovi " figli della mezzanotte" sono centinaia di bambini stranieri, deportati al buio per intraprendere un viaggio verso il Sud. Dai loro attuali centri di accoglienza, a New York o nel Kansas, sono « svegliati nel mezzo della notte, caricati su autbous con zainetti e merendine, per un viaggio attraverso la nazione diretti a una nuova casa: una tendopoli in mezzo al deserto del Texas occidentale » . La tendopoli è sempre quella: a Tornillo, nella zona che ho visitato a giugno per il reportage uscito su Repubblica. La nuova rivelazione sulle deportazioni notturne, uscita ieri sul New York Times, è sorprendente. Dopo lo scandalo scoppiato a giugno per la tendopoli dei minorenni nel deserto, e soprattutto per le separazioni forzate dai genitori, l’Amministrazione Trump aveva annunciato un cambiamento, promettendo che non avrebbe più strappato i figli minorenni ai genitori in attesa di processo. La spiegazione starebbe anzitutto nei numeri: il New York Times parla di 13.000 migranti minorenni in stato di detenzione, il quintuplo rispetto a un anno fa. Nello stesso periodo secondo il ministero della Sanità e dei servizi sociali la lunghezza della loro detenzione è salita da una media di 34 a 59 giorni. La tendopoli di Tornillo, a differenza di altri centri, non garantisce corsi scolastici ai minori né offre loro un’assistenza legale. Ciononostante sta diventando il centro specializzato verso il quale il governo federale sposta i ragazzi sparpagliati altrove nel paese.
Il reportage del New York Times distingue all’interno dei 13.000 minori fra quelli ( 2.500) che furono separati dai genitori quando veniva applicata la "tolleranza zero", e la maggioranza degli altri che invece sono stati catturati mentre attraversavano la frontiera da soli. La custodia federale dovrebbe essere temporanea, in attesa di trovare famiglie ( generalmente parenti o amici) che accettano di ospitarli mentre il loro caso viene esaminato dai tribunali che smistano le richieste di asilo. È difficile mantenere a lungo la promessa di non separare genitori e figli, perché la legge proibisce di detenere minorenni nelle carceri per adulti. Sempre il servizio del New York Times ammette che l’origine dei problemi non va attribuita all’Amministrazione Trump: i centri di detenzione per minorenni esistevano già sotto diversi altri presidenti, incluso Barack Obama. Quello che non sembra avere funzionato è l’effetto deterrenza che Trump aveva promesso ai suoi elettori: la " tolleranza zero" non ha ridotto gli attraversamenti della frontiera. Invece la sua " tolleranza zero" ha sortito un’altra conseguenza imprevista: sono diminuite le famiglie disposte ad accogliere questi minori. La ragione è che in passato spesso le famiglie d’accoglienza erano a loro volta immigrati senza permesso di soggiorno; i quali adesso hanno paura di uscire allo scoperto. Decine di adulti sono stati arrestati dopo essersi offerti di accogliere a casa propria i minori in attesa del processo di asilo. Oltre al suo reportage, il New York Times si rivolge alla Casa Bianca con un editoriale, chiedendo che le deportazioni nel deserto del Texas cessino. «Strappare bambini dai loro letti nel mezzo della notte – scrive la direzione del quotidiano – e allontanarli da coloro con cui hanno costruito qualche legame per lanciarli nell’incertezza, può creare danni psicologici… Molti di loro passeranno una vita intera a cercare di riprendersi dai nostri errori».