La Stampa 2.10.18
Il bambino di 4 anni è autistico, disertata la festa di compleanno
Modena, si è presentato soltanto uno dei 18 compagni di classe invitati
di Franco Giubilei
In
questa vicenda i numeri giocano un ruolo importante: nella classe di
F., bimbo malato di autismo iscritto alla scuola materna di Cavezzo, ci
sono altri 22 bambini. Per organizzare la festa del suo quarto
compleanno, la madre si era servita della chat della scuola e aveva
invitato via What’s App i figli dei genitori iscritti al servizio di
messaggeria, cioè diciotto compagni. Peccato che all’appuntamento se ne
sia presentato soltanto uno. «Di tutti questi, solo in quattro mi hanno
fatto sapere che non avrebbero potuto partecipare, gli altri non si sono
neanche degnati di rispondere», racconta Maria Giovanna Carlini, 36
anni, la mamma di F.. E così il bambino, che a causa della sua malattia
ha una percezione distorta di quanto gli accade intorno e dunque non si è
reso conto dello sgarbo, ha dovuto fare a meno della vicinanza dei suoi
compagni. La madre ha pubblicato su Facebook un filmato in cui spiegava
l’accaduto e sul social è esplosa la polemica, perché si parla tanto
d’integrazione dei disabili ma poi non ci si prende la briga di
avvertire che non si potrà andare alla festicciola di un bambino.
L’orario
in realtà non ha aiutato, le 6 di pomeriggio di un giorno feriale,
quando molti genitori sono ancora sulla via del ritorno dal lavoro, ma
la questione di fondo resta: «Bastava un messaggio – osserva la madre -.
Mio figlio non posso iscriverlo a nuoto o altre attività perché non può
stare in gruppo, ma i bambini autistici allora devono stare sempre da
soli? Ha cominciato a manifestare i primi disturbi all’età di 15 mesi,
la diagnosi esatta poi gliel’hanno fatta un anno più tardi».
Maria
Giovanna Carlini ha anche contribuito a fondare un’associazione che si
occupa di bambini con difficoltà cognitive ed è proprio lì, nella sede
dell’associazione a Cavezzo, che doveva tenersi la festa. Come regalo,
invece dei giocattoli la donna aveva chiesto una piccola donazione:
«Sarebbe stata impiegata per i nostri corsi di musicoterapia, ma nessuno
era tenuto a farla, era una cosa su base volontaria, andava bene anche
solo la presenza degli altri bambini».
Il contributo
E’
possibile che qualcuno abbia storto il naso davanti alla richiesta di un
contributo seppur simbolico, anche se Sara, la madre dell’unico bambino
intervenuto, non è affatto di questa idea: «Non credo sia stato questo a
tener lontani i genitori, io l’ho trovata una soluzione carina, perché
ti toglie dall’imbarazzo e dal rischio di portare magari lo stesso
giocattolo, e poi si trattava di una piccola somma. Semmai l’orario era
un po’ difficile per chi lavora, ma almeno bisogna rispondere
all’invito, sia pure per dire che non si può andare».
Una
questione di sensibilità, resa ancora più delicata dalle condizioni del
piccolo festeggiato, che però ha avuto modo di rifarsi: appena si è
sparsa la voce via social, la famiglia di F. è stata invitata al Kids
Festival a Milano, dove ha potuto giocare insieme con altri bambini in
un parco tematico. «Per non confonderlo gli abbiamo detto che non era la
sua festa di compleanno, perché c’era già stata e lui va preparato a
eventi del genere, ma è stata comunque una bella cosa - spiega la madre
–. Ci ha anche contattati un portavoce del ministro Fontana per
esprimerci solidarietà».