Il Fatto 1.7.17
Il 18 in Tribunale
Il porporato dovrà pagarsi le spese legali: viaggi in aereo o nave?
Nulla
lascia pensare che il cardinale George Pell non possa subire un “equo
processo” quando dovrà affrontare multiple accuse di pedofilia, dopo
l’annuncio della sua incriminazione da parte della polizia dello Stato
australiano di Victoria, che gli intima di comparire il 18 luglio
davanti a un Tribunale di Melbourne. È l’opinione dell’esperto giurista
internazionale Gideon Boas, docente di Diritto all’Università La Trobe
di Melbourne, in risposta a commenti anche da parte di altri prelati.
Pell riceverà un alloggio dall’arcidiocesi di Sydney, ma sarà costretto a
finanziare le spese legali, che costeranno centinaia di migliaia di
dollari. È possibile che la sua difesa sarà finanziata da ricchi
sostenitori della Chiesa. Non è chiaro, infine, come tornerà in
Australia il cardinale, che a causa di problemi cardiaci non era tornato
nel 2014 per rispondere davanti alla Commissione d’inchiesta sulle
risposte istituzionali agli abusi e aveva poi deposto da Roma in
videoconferenza. Si specula che possa venire via nave o che affitti un
jet ambulanza, con a bordo un medico, un’infermiera e adeguato
equipaggiamento medico e la possibilità di scali multipli. Costerebbe
circa 15 mila dollari l’ora, per un totale stimato di 350 mila dollari.