mercoledì 7 giugno 2017

Repubblica 7.6.17
Le associazioni del teatro rispondono a Luca Barbareschi
“L’Eliseo ha vinto? Ma le regole valgano per tutti”
Anna Bandettini


ROMA A AMMETTE di voler comprare l’edificio del teatro («un investimento privato, con la mia società immobiliare» dice rispondendo alle accuse di usare i soldi pubblici a fini personali); ripete di “aver vinto”, ma nell’intervista rilasciata a ieri a Repubblica, Luca Barbareschi chiama in causa la politica: ministri e deputati con cui avrebbe parlato e preso accordi, come dichiara, prima e dopo quello che ormai tutti definiscono “lo scandalo Teatro Eliseo”: gli 8 milioni di euro in due anni, una cifra “fuori mercato” per un teatro privato, incardinata, con due emendamenti, nella manovrina. «I decisori politici sapevano che serviva un qualche intervento compensativo per la mia avventura nella riapertura del teatro», dichiara l’attore. E più oltre: «Il ministro Franceschini ha cercato di dare una mano».
Eppure, almeno da una parte della “politica”, non viene alcuna conferma a queste dichiarazioni di “complicità”. Se di Padoan già si sapeva la contrarietà, Franceschini non fa dichiarazioni, ma parla una sua lettera, scritta il 1° giugno a polemiche già scoppiate. Rivolgendosi all’Agis per chiedere il ritiro delle dimissioni della Consulta dello Spettacolo, il ministro della Cultura dice con toni chiari: «Desidero ribadire con fermezza che il ministero non ha alcuna responsabilità rispetto all’emendamento approvato della Commissione bilancio della Camera per il quale è stato espresso parere contrario del Governo». E sottolinea: «Il momento cruciale del settore, impegnato a lavorare a un disegno di legge quadro per il riordino della materia», lasciando intendere che non intende derogare alle regole uguali per tutti.
Proprio sul rispetto delle regole tornano anche i teatri attraverso le associazioni che li rappresentano, Agis e Federvivo dove sono raccolti i teatri, le fondazioni liriche, la danza, i circuiti. Carlo Fontana, presidente Agis, parla di «necessità di interventi improntati a scelte equilibrate e trasparenti».
Più netto Filippo Fonsatti, direttore dello Stabile di Torino, ma qui in qualità di presidente di Federvivo: «Quando si profilava un’assegnazione di 2 milioni di euro al Teatro Eliseo, con l’Agis contenemmo le perplessità. Pur nel mancato rispetto delle pari opportunità pareva un intervento una tantum al secondo palcoscenico della Capitale per evitarne la chiusura. Ma i quadruplicati 8 milioni “ad personam” interferiscono con le regole di assegnazione dei contributi. Al cospetto di questa incredibile cifra, suona un po’ stonato anche l’aumento del 10% (38 milioni di euro) del Fus, il finanziamento complessivo allo Spettacolo. Perché non creare un fondo speciale, a cui tutti i teatri di prosa in difficoltà possano attingere? Infine quando Barbareschi parla di “salvezza dell’Eliseo e sconfitta nostra” rispondiamo che continueremo a batterci per leggi che garantiscano a tutti, non solo ad alcuni “privilegiati”, trasparenza e meritocrazia».