Repubblica 14.6.17
L’ondata di sbarchi non si ferma. Per il ministero bisogna prepararsi quest’anno all’arrivo di 200 mila extracomunitari
Ma il Viminale non fa sconti “La Capitale faccia la sua parte può accoglierne altri 2000”
Vladimiro Polchi
«Molte
città sono in difficoltà, ma anche la Capitale deve fare la sua parte.
L’ondata di sbarchi non si ferma: quest’anno ci dobbiamo preparare ad
accogliere 200mila migranti». Tra i corridoi del Viminale, la lettera
della sindaca di Roma, Virginia Raggi, non è giunta inaspettata:
«Sappiamo delle tensioni che circolano, ma purtroppo i numeri sono
questi e tutti devono fare di più. Stando alle quote concordate con
l’Anci, la capitale con la sua provincia potrebbe ancora accogliere
2mila rifugiati».
Il fatto è che mai il nostro Paese ha dovuto
trovare un tetto a un numero così elevato di profughi. Attualmente, tra
strutture temporanee e centri governativi, sono già 180mila i migranti
accolti. La Lombardia col 13% del totale è in testa alla gara
dell’accoglienza, seguono Lazio e Campania col 9%, Piemonte, Veneto ed
Emilia-Romagna con l’8% e Toscana, Puglia e Sicilia col 7%. Ma non
basta: le stime per fine anno portano infatti il ministero dell’Interno
ad alzare l’asticella a 200mila posti. Questa volta però, obiettivo del
Viminale è quello di non catapultare d’imperio i migranti nei vari
territori per ordine dei prefetti, ma distribuirli con tavoli di
coordinamento con i sindaci.
Gli arrivi via mare proseguono infatti
la loro corsa: al 13 giugno di quest’anno sono sbarcati 64.158 migranti,
il 17% in più dello stesso periodo dell’anno scorso (che con oltre
181mila arrivi aveva già infranto ogni record). In gran parte provengono
da Nigeria (oltre 9.500), Bangladesh (7.199), Guinea (6.011). I porti
più sotto pressione restano quelli siciliani: in testa Augusta (11.366
sbarchi), Catania (7.859), Pozzallo (5.657). Continuano gli arrivi anche
dei minori stranieri non accompagnati: già più di 8.300. E non aiutano
certo i ricollocamenti, che vanno avanti col contagocce: solo 6.505 i
richiedenti asilo che l’Italia è riuscita a trasferire in altri Paesi
europei. E così tocca fare da soli.
Il nuovo piano di distribuzione è
già in atto. In base all’accordo del 10 luglio 2014, ogni regione deve
accogliere una percentuale di migranti pari alla propria quota di
accesso al Fondo nazionale per le politiche sociali (per esempio alla
Lombardia spetta il 14,15% del totale e al Lazio l’8,6%). E così nel
“piano dei 200mila” a tutti toccherà fare di più di oggi. Due esempi:
nel 2017 la Lombardia dovrà passare dagli attuali 25mila posti a oltre
28mila, la Campania da 16mila a oltre 19mila. Non è tutto. All’interno
di ogni regione, l’accordo Viminale-Anci di dicembre prevede che i
comuni fino a duemila abitanti dovranno ospitare 6 migranti, i comuni
con più di 2mila abitanti 3,5 migranti ogni mille residenti, mente le
città metropolitane (già sotto stress, in quanto hub di transito di
molti rifugiati) avranno uno “sconto”: 2/3 posti ogni mille abitanti.
Sapere
quanti migranti sono ospitati in ogni città non è facile. Stando alle
ultime notizie, 8.600 sono quelli che attualmente vengono ospitati a
Roma e in provincia, in oltre 70 strutture, ma a questi se ne aggiungono
molti che arrivano nella Capitale, spesso solo in transito e non
rientrano nei canali dell’accoglienza ufficiale. Milano ha 3.600
migranti accolti in città, 500 nell’hub di Bresso gestito dalla Croce
Rossa e 400 nei 132 comuni dell’hinterland. Oltre 1.200 sono ospitati a
Napoli, circa 2.000 a Genova.
Ebbene, secondo i calcoli del Viminale,
i numeri dovranno aumentare ancora: «Milano e il suo hinterland può
arrivare a 5mila, Roma e provincia devono trovare posto a duemila
migranti in più». Insomma, in vista dei nuovi sbarchi, la tensione pare
destinata ad aumentare.