lunedì 12 giugno 2017

Repubblica 12.6.17
Daniel Cohn-Bendit. La Voce storica dei Verdi
“La sinistra storica perde perché è pessimista”
Andrea Tarquini


«IL messaggio dei partiti di sinistra storici europei è diventato illeggibile. Macron invece è moderno, pragmatico, a suo modo di sinistra con l’idea di flessibilità sociale-solidale, così si risponde». Daniel Cohn-Bendit, voce storica dei Verdi e dell’intelligentsija di sinistra europea, la vede così.
In Francia Ps all’9%, in Germania Spd arranca dietro Merkel, nel Regno Unito la sinistra avanza ma con programmi radicali.
Che succede nella sinistra europea?
«Due fenomeni. Primo, il progetto socialdemocratico è divenuto illeggibile. Credono a torto che basti promettere più eguaglianza, invece non è così: progetto inascoltabile. È un problema analogo per gli ecologisti, che non rinnovano i loro progetti. L’eccezione britannica è dovuta ben più al cumulo di errori di Theresa May, senza cui il Labour non avrebbe avuto rimonta. May è il contrario di Merkel, eppure il Labour non ha saputo cogliere appieno questa occasione».
I partiti di sinistra di governo possono ancora vincere le elezioni, o devono essere più oppositori critici?
«Credo che per vincere elezioni occorra essere più innovatori, non più oppositori o critici bensì saper rispondere alle sfide del mondo d’oggi. Lo vediamo bene in Francia: il liberalismo sociale di Macron conduce e conquista il centro della società. Non si vince più a sinistra, più a destra o più centristi, ma con idee per il mondo di domani, con idee di riforme sociali, liberali ed ecologiste, che prepareranno le nostre società al futuro».
Si può considerare di sinistra Macron?
«Macron è una risposta. Il suo liberalismo sociale lo giudico anche in parte di sinistra. Con idee come la flexi- sécurité, con nuove idee sull’energia, lui è una risposta a interrogativi e problemi delle nostre società e del sistema economico. Macron ha dato un segnale ottimista a livello europeo, mentre la sinistra è ferma al suo pessimismo, al “tutto va male”. Il malessere non mobilita più, la gente vuole liberarsi da visioni pessimiste».
E il pericolo populista, vedi anche alla voce Trump e Putin?
«Dipende. Macron è una chance incredibile per l’Europa perché con il suo volontarismo spingerà la Ue a ridarsi capacità d’investimento e crescita. Trump e Putin sono forti solo se noi europei siamo deboli».