venerdì 30 giugno 2017

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Tech americane ombre cinesi

Gli Stati Uniti vogliono controllare meglio gli investimenti cinesi nella Silicon Valley per proteggere tecnologie sensibili e vitali alla sicurezza nazionale. È quanto sostiene Reuters, citando anonimi funzionari e un rapporto del Pentagono non ancora di dominio pubblico. Particolare preoccupazione desterebbero gli interessi della Cina nell’intelligenza artificiale e nel machine learning, ovvero l’apprendimento automatico delle macchine. Secondo le fonti dell’agenzia di stampa britannica l’amministrazione americana teme che tecnologie sviluppate negli Stati Uniti finiscano per servire gli interessi militari e le industrie strategiche della seconda economia mondiale. Per questo si starebbe valutando un rafforzamento del ruolo del Comitato per gli investimenti stranieri negli Usa (Cfius), un ente che ha il compito di valutare le acquisizioni estere di aziende americane importanti per la sicurezza nazionale. Già durante l’amministrazione Obama il Comitato aveva bloccato una tentata acquisizione da parte dei cinesi di un’azienda leader nel settore dei processori di fascia alta. Diversi economisti e industriali statunitensi di prim’ordine sono però di tutt’altro avviso e sottolineano come un atteggiamento tanto protezionista potrebbe fallire comunque l’obiettivo di evitare il trasferimento di tecnologie, finendo al contempo per indebolire le relazioni commerciali con la Cina con un conseguente danno economico per gli Usa. La Repubblica popolare, dal canto suo, ha preso una posizione ufficiale attraverso il portavoce del ministro degli Esteri Lu Kang che ha sottolineato come gli investimenti del suo Paese non debbano essere «interpretati politicamente», né possono essere tollerate «interferenze politiche». (cag)