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Tech
americane ombre cinesi
Gli
Stati Uniti vogliono controllare meglio gli investimenti cinesi nella Silicon
Valley per proteggere tecnologie sensibili e vitali alla sicurezza nazionale. È
quanto sostiene Reuters, citando anonimi funzionari e un rapporto del Pentagono
non ancora di dominio pubblico. Particolare preoccupazione desterebbero gli
interessi della Cina nell’intelligenza artificiale e nel machine learning,
ovvero l’apprendimento automatico delle macchine. Secondo le fonti dell’agenzia
di stampa britannica l’amministrazione americana teme che tecnologie sviluppate
negli Stati Uniti finiscano per servire gli interessi militari e le industrie
strategiche della seconda economia mondiale. Per questo si starebbe valutando
un rafforzamento del ruolo del Comitato per gli investimenti stranieri negli
Usa (Cfius), un ente che ha il compito di valutare le acquisizioni estere di
aziende americane importanti per la sicurezza nazionale. Già durante
l’amministrazione Obama il Comitato aveva bloccato una tentata acquisizione da
parte dei cinesi di un’azienda leader nel settore dei processori di fascia
alta. Diversi economisti e industriali statunitensi di prim’ordine sono però di
tutt’altro avviso e sottolineano come un atteggiamento tanto protezionista
potrebbe fallire comunque l’obiettivo di evitare il trasferimento di
tecnologie, finendo al contempo per indebolire le relazioni commerciali con la
Cina con un conseguente danno economico per gli Usa. La Repubblica popolare,
dal canto suo, ha preso una posizione ufficiale attraverso il portavoce del
ministro degli Esteri Lu Kang che ha sottolineato come gli investimenti del suo
Paese non debbano essere «interpretati politicamente», né possono essere
tollerate «interferenze politiche». (cag)