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RICERCA
il tempo diverso dei bilingue
Il
tempo è un concetto astratto, non possiamo toccarlo ne vederlo, eppure è
intorno a esso, e all’idea di spazio, che costruiamo la nostra vita e la nostra
visione del mondo. Il tempo influenza la percezione dell’altro e le nostre
emozioni. Per capire come questo avvenga, Panos Athanasopoulos e Emanuel
Bylund, ricercatori dell’Università di Lancaster, hanno analizzato il
linguaggio di persone diverse, arrivando alla conclusione che, rispetto a chi
parla una sola lingua, i bilingue pensano al tempo in modi differenti, più
flessibili, a seconda del «contesto linguistico in cui stanno stimando la
durata di un determinato evento». «Il linguaggio può influenzare i nostri sensi
di base», spiegano gli studiosi, «incluse le nostre emozioni, le nostre
percezioni visive e, ora sappiamo, anche il nostro senso del tempo». I bilingue
pensano in maniera più «flessibile: la loro capacità di passare agevolmente da
un idioma a un altro, quotidianamente, dà loro un vantaggio sia nella capacità
di apprendimento che di multitasking. E nel lungo periodo anche un benessere
mentale superiore».