venerdì 2 giugno 2017

La Stampa 2.6.17
Merkel trascina l’Ue verso la Cina
Alleanza su ambiente e commercio
Il vuoto creato dagli Stati Uniti riempito dalla rivale Pechino La Commissione: “Siamo dalla parte giusta della Storia”
Alessandro Alviani Marco Bresolin


«A Taormina abbiamo spiegato a Trump che non sarebbe positivo, per gli Usa e per il mondo, se l’America si ritirasse dalla scena mondiale: il vuoto sarebbe riempito. La Cina fa pressione in questo senso», spiegava ieri a Berlino il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker. Detto, fatto. Prima un faccia a faccia tra il premier cinese Li Keqiang e Angela Merkel, quindi la firma di accordi bilaterali tra Berlino e Pechino. Infine le parole del commissario europeo all’Ambiente Kermenu Vella dopo le dichiarazioni di Trump: «L’Accordo di Parigi resisterà. L’annuncio di Trump ci ha galvanizzato. L’Europa e i suoi partner lavoreranno insieme. Siamo dalla parte giusta della Storia». L’Europa si smarca e cerca nuove alleanze. Oggi Ue e Cina firmeranno una dichiarazione congiunta sul clima. Pechino si candida a un ruolo di primo piano non solo sul fronte ambientale e lo si capisce dalle dichiarazioni di Merkel ieri accanto a Li Keqiang. «Puntiamo sui mercati aperti e su un commercio mondiale basato sulle regole» e «sosteniamo i principi e le regole del Wto».
Un incontro, il loro, che segna la saldatura di una nuova alleanza sul clima e sul commercio. «Siamo entrambi dalla parte del multilateralismo», sottolinea il premier cinese. «Viviamo in tempi di incertezze globali, abbiamo la responsabilità di ampliare la nostra partnership in diversi settori e di impegnarci per un ordine mondiale basato sulle regole», nota la cancelliera. Una cooperazione non solo teorica: a margine del bilaterale, Volkswagen ha firmato ad esempio con la cinese Jac una joint venture per lo sviluppo di auto elettriche e servizi per la mobilità. Sullo sfondo resta un convitato di pietra: Trump. Difficile non interpretare le parole di Merkel e Li Keqiang alla luce delle mosse (e delle accuse) dell’amministrazione Usa. «La Cina è da millenni una nazione commerciale, per questo sa che il libero commercio apporta benefici reciproci», spiega Merkel durante un forum tedesco-cinese. «La Germania raggiunge un grosso avanzo» nell’interscambio con la Cina, ma «non ne siamo insoddisfatti, perché in tal modo i nostri consumatori hanno una scelta più ampia di prodotti, in particolare di prodotti tedeschi di alta qualità», spiega Li Keqiang. Il quale chiarisce che Pechino vuole mantenere le sue promesse nel quadro degli accordi di Parigi: «La lotta ai cambiamenti climatici è nel nostro interesse».
Un impegno che Merkel definisce «molto positivo» e che Li Keqiang ribadirà oggi a Bruxelles con Juncker e Donald Tusk. «L’Ue e la Cina considerano l’azione sul clima e la transizione verso l’energia pulita come un imperativo più importante che mai. Confermano i loro impegni presi in base allo storico Accordo di Parigi del 2015 e aumentano la loro cooperazione per intensificare la sua attuazione», si legge nella bozza della dichiarazione Ue-Cina che sarà siglata oggi e che è stata visionata da La Stampa. Ue e Cina «sottolineano che affrontare il cambiamento climatico e riformare i nostri sistemi energetici sono significativi motori per la creazione di posti di lavoro, per le opportunità d’investimento e per la crescita economica», si legge nel documento, che contiene anche, per la prima volta, l’impegno congiunto a esplorare la possibilità di cooperazioni triangolari sull’energia con altri Stati, in particolare in Africa.
Ue e Cina, poi, «riconoscono l’importanza di sviluppare il libero scambio e gli investimenti a livello globale e di promuovere il sistema multilaterale basato sulle regole, per permettere il pieno sviluppo di un’economia a basse emissioni, con tutti i suoi benefici». Un impegno destinato a restare non solo sulla carta: Merkel spera che vengano portate avanti «molto rapidamente» le trattative verso un accordo di tutela degli investimenti fra Europa e Cina, primo passo verso la firma, «un giorno», di un’intesa di libero scambio fra Cina e Ue. «I tempi», si dice convinto Li Keqiang, «sono maturi per discutere di un accordo di libero scambio».