giovedì 8 giugno 2017

il manifesto 8.6.17
Sul Neolitico, quando gli uomini diventano più furbi
I bambini ci parlano. «Vuol dire Età della pietra nuova. È quando gli uomini primitivi sono cresciuti un po’ e sono diventati un po’ più intelligenti»
Giuseppe Caliceti


Mi dite quello che vi ricordate sulle ultime lezioni di storia? Quelle in cui abbiamo parlato del Neolitico? Ricordate cosa è il Neolitico?
«Il Neolitico vuol dire Età della pietra nuova. È quando gli uomini primitivi sono cresciuti un po’ e sono diventati un po’ più intelligenti».
«Sul libro c’è scritto che il Neolitico c’è stato circa 12.000 anni fa, cioè molto tempo fa. La cosa più importante del Neolitico è che in quell’epoca il clima, che fino ad allora era stato sempre molto freddo, è diventato più caldo. Su tutta la terra. Più mite. Allora sono cresciute più foreste e anche gli uomini hanno cambiato il loro modo di vivere».
«Il mammut e il rinoceronte lanoso, però, si sono estinti. Perché a loro il freddo piaceva. Invece degli altri animali a cui piaceva il freddo sono andati ad abitare più a nord: l’orso, l’alce, la renna. Vicino al Polo Nord. Perché lì fa sempre freddo. Anche adesso».
«Gli uomini invece si trovavano meglio con il clima mite perché mite, poi, vuol dire più caldo, più riscaldato».
Ma come cambia il loro modo di vivere?
«Subito gli uomini primitivi cacciavano gli animali con le lance e con le frecce, oppure facendoli cadere nelle buche. Dopo invece allevano gli animali nei recinti».
«Cambia perché diventano più furbi, più intelligenti. Per esempio inventano l’agricoltura e l’allevamento. L’agricoltura è questo: tu non vai più a cercare i frutti e le bacche in giro come uno zingaro, ma ti fermi in un posto e coltivi la terra. Cioè semini, innaffi, aspetti che cresce il frutto dalla pianta e te lo mangi senza fare troppa fatica a camminare. Però devi avere molta pazienza». «Poi devi anche innaffiarla, però. Altrimenti la pianta non cresce bene e non fa i frutti. Che poi, per me, i frutti, sarebbero come dei suoi figli. Della pianta, voglio dire».
«L’allevamento è quando allevi gli animali, non li cacci».
«Invece l’allevamento… L’allevamento è un po’ come l’agricoltura, solo che invece di far crescere una pianta, tu fai crescere un animale. Anche questa è una cosa da furbi. Perché invece di andare sempre a caccia, che poi degli animali possono essere anche molto feroci e ti ammazzano, perché andare a caccia può essere anche molto pericoloso, soprattutto se non hai inventato ancora il fucile come gli uomini primitivi…. Insomma, tu prendi una capra maschio, poi una capra femmina, li metti vicino, aspetti che nascono le caprette e poi le allevi e te le mangi. Ma non da piccole, solo quando le capre diventano grandi».
Secondo voi come hanno scoperto queste cose?
«Le hanno scoperte perché il loro cervello si è ingrossato e sono diventati più intelligenti, più furbi. Perché allevando e coltivando facevano meno fatica».
«Per me sono state delle donne, credo. Mentre raccoglievano dei frutti selvatici hanno visto che un seme era caduto per terra e dopo un po’ era cresciuto da quel seme una piantina e allora hanno pensato che si poteva coltivare, si poteva fare l’agricoltura».
«Sì, anche secondo me. Allora le donne hanno incominciato a tenere ben stretti i semi. A capire che erano importanti, i semi. Anche se erano piccoli».
«Quando sono diventati agricoltori e allevatori si sono fermati, non erano più nomadi, hanno costruito un villaggio fisso, non dormivano solo nelle tende o nelle caverne». «Per me sono stati i maschi a inventare l’agricoltura! Perché i contadini, poi, sono soprattutto maschi».
«Dopo hanno imparato a preparare il terreno per seminare, perché prima bisogna scavarlo, rivoltare la terra, come abbiamo fatto noi lo scorso anno quando abbiamo piantato i nostri semi nell’orto della scuola».
«Gli uomini, per me, hanno scoperto che oltre ad andare a caccia potevano allevare gli animali, così facevano prima a mangiarli. Allora hanno costruito un recinto e hanno cominciato a dargli da mangiare ogni giorno. Però senza farli scappare».
«Però è brutto uccidere gli animali».
«Hanno scoperto l’allevamento perché gli uomini primitivi si sono evoluti, cioè sono diventati più intelligenti. Perché hanno scoperto che dalle femmine delle pecore nascevano gli agnellini».
«Sì, lo so, ma loro non potevano morire di fame, allora li uccidevano per quello!».
«Però gli animali dovevano anche addomesticarli, non solo allevarli. Addomesticarli vuol dire… Vuol dire che devi trattarli bene. Devi farli diventare meno feroci, più buoni. Amici dell’uomo».