il manifesto 14.6.17
La crociata etnica dei 5 Stelle contro migranti e rom
Roma.
La sindaca Raggi ai prefetti: niente più centri di accoglienza per
stranieri. E dal blog di Grillo l’attacco a campi nomadi. La virata a 24
ore dal deludente voto amministrativo. Applausi da Salvini e Meloni
di Giuliano Santoro
Sono
passate 48 ore dai primi risultati delle elezioni amministrative.
Giusto il tempo di osservare i flussi di voti e consultare i
comunicatori ed ecco che dal Movimento 5 Stelle parte un uno-due sui
temi della sicurezza e dell’immigrazione. Comincia Virginia Raggi,
annunciando di aver chiesto al ministro dell’interno di fermare l’arrivo
di «migranti» a Roma. «È ora di ascoltare i cittadini romani: non
possiamo permettere di creare ulteriori tensioni sociali. Per questo
trovo impossibile, oltre che rischioso, pensare di creare altre
strutture di accoglienza. Mi auguro davvero che questo appello non cada
nel vuoto. E soprattutto che il governo tenga conto di queste mie parole
nel momento in cui dovranno decidere dove inviare nuovi migranti».
A
stretto giro sul blog di Beppe Grillo compare un testo firmato dal
Movimento 5 Stelle, serve a rilanciare la crociata contro i campi rom.
Muove sulla base del (molto dubbio) Piano di superamento degli
insediamenti diffuso nelle settimane scorse. Ma va ben oltre,
rilanciando stereotipi e pregiudizi: «Grazie a noi è iniziata la fine
dei campi, delle roulotte e dei caravan in mezzo alle strade della
città, gli incendi occasionali, i furti di corrente agli edifici
limitrofi. In breve: stop all’illegalità e al degrado». E poi, se non
fosse chiaro il tono: «Chi si dichiara senza reddito e gira con auto di
lusso è fuori. Chi chiede soldi in metropolitana, magari con minorenni
al seguito, è fuori. In più sarà aumentata la vigilanza nelle metro
contro i borseggiatori».
Non si tratta di novità: l’amministrazione
capitolina da mesi evita di affrontare il tema dell’accoglienza ai
cosiddetti «transitanti», rifugiati che intendono presentare domanda
d’asilo in un altro paese. Il caso del Baobab, l’associazione di
volontari che presta soccorso a migliaia di uomini e donne, è l’emblema
di questa disattenzione. Per di più Raggi, una volta eletta, da subito
aveva annunciato ai suoi più stretti collaboratori che sui campi rom non
avrebbe accettato compromessi. Solo che questa volta l’attitudine alla
tolleranza zero si unisce ad opportunità elettorali e mediatiche. Alla
Casaleggio Associati sanno bene che l’immigrazione funziona sempre
quando si tratta di dettare i tempi alla macchina mediatica (e
riprendersi i voti tornati ai berlusconiani). La destra abbocca: Giorgia
Meloni, leader di Fratelli d’Italia, acconsente alla proposta della
sindaca: «Come consigliere comunale dico che ha fatto bene, è quello che
avrei fatto anche io, magari però un anno fa». Matteo Salvini twitta:
«Bentornata sulla terra a Virginia Raggi». Dal M5S, Luigi Di Maio
esulta: «Sottoscrivo in pieno – afferma – Ormai il Paese è una pentola a
pressione. Non possiamo pensare di affrontare questo fenomeno nei
nostri confini». E poi rilancia il paravento della legalità : «Non è
possibile continuare a costruire centri di accoglienza nelle nostre
città per far fare affari alle solite poche cooperative che fanno
business sull’immigrazione».
«La richiesta rilanciata con retorica
leghista sul blog nasconde le difficoltà elettorali del M5S», afferma
Stefano Fassina di Sinistra per Roma. Per i Radicali Italiani «si fanno
affermazioni apodittiche, senza formulare alcuna proposta concreta,
tanto per dare fiato a un pò di propaganda». I grillini agitano
un’emergenza costruita ad arte e per di più affrontata da loro stessi
con gli stessi strumenti del passato. Quelli che Raggi chiama «migranti»
generici si suppone siano richiedenti asilo. A Roma sono fra le 13 e le
15 mila. Nessuna invasione: si parla dello 0,5% della popolazione. Il
fatto è che l’ultimo bando dell’amministrazione capitolina invece di
privilegiare l’accoglienza diffusa ha agevolato i grandi gruppi. È il
modello che nei casi peggiori è degenerato in Mafia Capitale.
Insomma,
mentre Raggi stabilisce arbitrari livelli di allarme e traccia soglie
di non accesso, ci sarebbe un modello da ristrutturare. Secondo i
volontari di Baobab «sono circa 500 i nuovi arrivi di migranti al mese
». «Riteniamo che il fenomeno sia in aumento rispetto agli anni scorsi –
proseguono – Ma abbiamo più difficoltà a mapparlo, visti i continui
sgomberi del nostro presidio».