Il Fatto 19.6.17
Sedotti, indottrinati e distrutti: il finto mondo delle “psicosette”
Soka
Gakka, Scientology, Testimoni di Geova e Damanhur: comunità spirituali
con un pericoloso mix di religione, politica e psicologia che miete
vittime tra i fuoriusciti
Sedotti, indottrinati e distrutti: il finto mondo delle “psicosette”
di Elisabetta Ambrosi
All’inizio
ha la vesti di una grande e affettuosa famiglia, che promette che nulla
potrà accaderti (è la fase del love bombing). Poco dopo arriva
l’indottrinamento basilare: tutto ciò che di positivo ti accade è merito
della pratica spirituale; il negativo invece è un ostacolo per impedire
la tua illuminazione e piena realizzazione. La terza fase assume le
sembianze di una volontà di dominazione, che investe gli adepti della
missione di illuminare gli altri. Ed ecco che si arriva alla fatidica
spaccatura noi/resto del mondo, che diventa, quando quest’ultimo si
oppone, un demone da trasformare oppure lasciare, che sia lavoro o
famiglia.
Sono i tratti comuni di quelle che l’Associazione
italiana vittime delle sette (Aivs), nata per dare sostegno ai
fuoriusciti spesso ridotti in stato miserabile, chiama “psicosette”,
ritenute assai più pericolose delle più folcloristiche, ma del tutto
minoritarie, sette sataniche. “Con una scelta che ha suscitato
polemiche, ma nella quale crediamo molto, abbiamo deciso di dedicarci a
quattro sette o movimenti”, spiega il presidente dell’associazione Toni
Occhiello. “Anzitutto, quello della ricchissima Soka Gakkai –
parzialmente limitata in Francia e altrove – che prima di ottenere
incredibilmente nel 2015, grazie al governo Renzi e nel silenzio
generale, l’accesso ai fondi dell’8 per mille, si definiva
un’associazione laica. Sul nostro sito ci sono storie di famiglie
distrutte, di giovani disoccupati totalmente assoggettati. Io stesso ne
ho fatto parte trent’anni e quando sono uscito hanno cercato di
screditarmi in tutti i modi. E dire che hanno testimonial eccellenti,
come ad esempio Roberto Baggio”. “La seconda setta di cui ci occupiamo è
Scientology, che qui in Italia fortunatamente non ha i numeri che ha
negli Stati Uniti; poi ci sono i Testimoni di Geova, i più totalizzanti,
e Damanhur, comunità piemontese basata sul credo del capo spirituale
Oberto Airaudi.
Non vogliamo infine dimenticarci dei ciarlatani
che curano tumori con le erbe o degli omeopati che lasciano morire
bambini: ma siamo convinti che le psicosette siano più insidiose, perché
mascherano, dietro una melassa ecumenica new age, un pericoloso mix di
religione, politica e psicologia”. Di tutto questo si parlerà mercoledì
21 a Roma in una tavola rotonda al Senato, organizzate da Aivs, dal
titolo “Vittime delle sette. Democrazia negata”. Perché sì, c’è anche un
problema normativo visto che, dopo l’abolizione del reato di plagio,
avvocati e giudici sono costretti a barcamenarsi tra il reato di
circonvenzione di incapace e quello di truffa. Spiega Annalisa
Montanaro, avvocata dell’Aivs: “Stiamo studiando una proposta di legge
per perseguire, compatibilmente con la legge sulla libertà di culto e di
pensiero, la manipolazione psicologica e intellettiva per diffondere
una cultura che permetta alle vittime, che spesso si trasformano in
carnefici, di reagire”. “Ma no, non chiamateci antispiritualisti”,
precisa Occhiello, “la vera spiritualità è complementare alla
razionalità. E comunque c’è un principio a cui consiglio di ispirarsi:
se è troppo bello per essere vero, allora non è vero”.