lunedì 19 giugno 2017

Il Fatto 19.6.17
Ripetizioni, il mondo parallelo della scuola
Negli ultimi mesi si sono moltiplicate le app che mettono gratuitamente in contatto tutor e studenti. “Tenbuilders” è stata ideata da un 20enne
di Patrizia De Rubertis


Prima c’è stato Rolando Ferrazza, alias Carlo Verdone in Acqua e sapone, laureato in lettere con il massimo dei voti che dava lezioni private a un gruppo di migranti che proprio non riusciva a imparare A Silvia. Poi si è distinta la tanto paziente Serena Dandini che negli Anni 90 ha dispensato lunghe ripetizioni a Lorenzo (Corrado Guzzanti), lo studente in stile grunge-romanesco che doveva superare l’esame di maturità con la formula 4 anni in uno. Ma a spiccare oggi sono altre storie (vere), come quella di Marta F. che ha deciso di lasciare il lavoro part-time in un call center di Bologna (6 euro all’ora per 20 ore settimanali) “per dedicarsi ai ragazzi di medie e liceo un paio di ore per due o tre pomeriggi a settimana e il sabato mattina, in cambio di 20 euro l’ora”; in soldoni fa 200 euro a settimana contro 120. Stesso ragionamento che deve aver fatto Luca, un 28enne sardo con una borsa di studio per un dottorato in archeologia insufficiente a coprire le spese per vivere a Milano: “La mia svolta economica? Insegnare materie letterarie a una ragazza per 5 ore la settimana a 15 euro l’ora”.
Insomma, a dispetto della crisi, il business delle ripetizioni non conosce battute d’arresto. Ma non si tratta solo degli universitari che sopravvivono con le ripetizioni, ma anche di chi ha fatto di questo “aiutino” l’unico lavoro con cui pagarsi casa e mettere su famiglia. “Con le lezioni private di fisica e matematica, che sono le materie che per le quali si può richiedere di più (anche 28 euro all’ora) – spiega Francesco M. – arrivo a guadagnare fino a 2 mila al mese”. E c’è chi si è anche specializzato nelle formule di gruppo per abbassare le tariffe ed essere più competitivo: “Ci si mette in 5/6 intorno a un tavolo – racconta la 15enne Elisabetta – e si fa tutti insieme la versione di greco. Così, invece, di pagare 50 euro, al prof. ne diamo solo 25 euro. E faccio risparmiare i miei”.
Per farsi un’idea del fenomeno, si può utilizzare il report dello scorso anno pubblicato dalla fondazione Luigi Einaudi, secondo cui la metà degli studenti delle scuole superiori segue le lezioni private, il cui costo orario medio ammonta a 27 euro. Tanto che per molti professori le ripetizioni continuano a rimanere un efficace modo per integrare lo stipendio, visto che – come ha scritto l’insegnante e scrittore Christian Raimo su Internazionale – la busta paga di un insegnante di ruolo alle superiori ammonta a poco più di 1.400 euro netti. Spiegando che “se si consentisse agli insegnanti di aprire una partita Iva a regime agevolato, con tassazione al 5%, lo Stato recupererebbe subito 40 milioni di euro”. Perché alla fine dell’anno scolastico, quello delle ripetizioni diventa un esborso per le famiglie di 1.620 euro, ma che equivale anche a un’evasione di circa 810 milioni di euro.
Eppure le ripetizioni continuano a essere archiviate come una questione di poco conto, nonostante da oltre un decennio per legge siano un “Lavoro occasionale accessorio”. Il D.Lgs. n. 124/2004 e l’interpello 40/2010 del ministero del Lavoro, infatti, obbligano i professori che danno ripetizioni, ottenendo un salario aggiuntivo, ad avvertire i dirigenti e gli impongono anche di dichiarare queste entrate. Un mercato nero che il governo ha provato prima a far emergere, inutilmente, con i voucher e ora con il neo libretto famiglia, vale a dire i tagliandi telematici da 10 euro l’ora con cui pagare i lavori domestici, tra cui giardinaggio, ripetizioni e baby-sitting.
In attesa, però, che gli effetti si concretizzino, ci sono da preparare gli imminenti esami di maturità (Skuola.net ha calcolato che costeranno alle famiglie qualcosa come 54 milioni di euro tra lezioni private, il contributo scolastico volontario per l’iscrizione all’esame, l’aiuto per la tesina, i 6 milioni spesi dal 33% dei ragazzi per l’acquisto di vocabolari, app, compendi e dispense varie, e i 3 milioni investiti dall’11% dei maturandi per frequentare corsi di preparazione) e c’è l’esito della pubblicazione dei quadri con i relativi debiti formativi, che per gli studenti che riportano delle carenze formative – secondo il Miur si tratta del 42% del totale dei promossi, anche se poi solo uno su 4 li recupera – equivalgono a un’unica certezza: le ripetizioni. La Buona scuola, infatti, a causa della continua mancanza di fondi, prevede solo “proposte didattiche ed educative nel corso dell’intero anno scolastico volte a far superare agli studenti le insufficienze che rischiano di compromettere il proseguimento degli studi”. Alla fine, però, i corsi che gli istituti riescono a organizzare sono pochi da 15 ore per circa 15/18 studenti, con un impatto irrisorio e un evidente risultato: si va tutti alla caccia di lezioni private, passando anche per il mondo delle ripetizioni 2.0, che ha soppiantato il passaparola o il biglietto affisso sui cancelli delle scuole. Un sistema, che esploso negli ultimi anni, fa anche risparmiare: una lezione non supera mai 20 euro. Inoltre, si fa tutto davanti al pc con orari flessibili. E ce n’è per tutti i gusti, preferenze e geolocalizzazioni.
Su Skuola.net ci sono oltre 30mila tutor registrati ed è possibile prenotare la lezione e decidere se svolgerla a domicilio oppure online. Si tratta di un servizio che applica i modelli di successo della sharing economy al campo delle ripetizioni private.
Negli ultimi mesi ha poi subito un’impennata Tenbuilders, un’applicazione in cui i tutor sono rigorosamente universitari e impartiscono lezioni tra i 10 e i 18 euro a domicilio o attraverso Skype. Dopo Milano, il servizio è ora approdato a Firenze e Roma. L’ideatore è uno studente 20enne della Bocconi, che ha lanciato la piattaforma con una spesa di soli 80 euro e nel primo anno e mezzo ha permesso l’organizzazione di più di 2mila ore di lezioni.
Tra i più cliccati ci sono anche Superprof, una community mondiale da quasi un milione e mezzo di insegnanti nata nel 2013 a Biarritz, in Francia, e che nell’arco di tre anni ha raggiunto 10 Paesi, tra Italia, Stati Uniti, Regno Unito e Spagna; il servizio di Pronto Ripetizioni , un sito fondato nel 2012 sulle orme del gemello inglese, che offre una scelta di insegnanti privati basata su feedback e raccomandazioni dei loro clienti precedenti); Tutors Live è una piattaforma gratuita che consente di mettersi d’accordo in privato sulle modalità d’insegnamento e sui prezzi; ad esempio scegliendo il 50 enne Simone G. si pagano 4 euro per un’ora di ripetizioni per le scuole medie; Abacus Online che, oltre alle ripetizioni, assiste lo studente fino a quando non avrà raggiunto la piena autonomia nello studio; per la determinazione del dominio di una funzione integrale o il calcolo combinatorio si può, invece, ricorrere a Cervellotik. È un progetto gestito da un gruppo di 30enni lucani con una particolarità: il prezzo lo fanno gli studenti che, dopo aver formulato una domanda su matematica, fisica o chimica, scrivono anche quanto sono disposti a pagare per ottenere la spiegazione.
Ed ancora: Repeatit2.me consente gratuitamente a tutor e studenti di offrire e cercare ripetizioni, mentre per i più esigenti c’è la versione premium a pagamento; Trovaripetizioni, invece, basa tutto sulle recensioni con un mix di voti tra preparazione del tutor e il prezzo da pagare che fanno salire in cima all’elenco dei prof. quelli con più stelline. Con un dettaglio: quasi tutti questi siti svolgono solo la funzione di contatto; poi il pagamento avviene tra studenti e insegnanti. Il guadagno dei gestori? I banner pubblicitari.