Il Fatto 17.6.17
Diego Fusaro
“Non ci sono fondi per garantire a tutti la cittadinanza”
di Fabrizia Caputo
Il
capitale non vuole creare cittadini attivi, portatori naturali di
diritti; vuole masse di schiavi apolidi, senza radici, precari e senza
etica, ci vuole tutti migranti e disponibili per le pratiche della
valorizzazione illimitata del valore. Lo ius soli è un’opera di
sottrazione dei diritti che ci renderà tutti ‘egualmente cittadini e
tutti egualmente irrilevanti’”, scrive Diego Fusaro sul sito del Fatto.
Questa
non è una visione futura molto pessimistica per una legge che nel
concreto consentirà a dei ragazzi nati o cresciuti in Italia e che
frequentano le scuole regolarmente di ottenere la cittadinanza?
È
evidente che se un diritto diventa accessibile a tutti, non ci saranno
automaticamente più i fondi per garantirlo, trasformandolo a questo
punto in una merce. L’obiettivo, ripeto, è quello di trasformarci in
consumatori apolidi. Ossia ci rende tutti eguali nel senso di tutti
egualmente irrilevanti. I privilegi verranno chiamati diritti per poi
essere distrutti in nome della lotta ai privilegi, come successo con
l’articolo 18.
Molti però stanno facendo confusione, altri stanno
cavalcando l’onda con la questione immigrazione aumentando la paura del
diverso.
Chi ha paura dei migranti è sciocco e non c’entra con la
legge. Chi specula con i migranti non vuole integrarli. Io mi riferisco
al fatto che la tendenza generale resta l’annientamento del concetto di
cittadinanza per sostituirlo con il concetto che se un cittadino ha dei
diritti, dipende da quanti in realtà ne può comprare. Il consumismo
detterà la legge dei diritti. Lo ius soli è un grimaldello fondamentale
perché ciò avvenga.
Lei prima ha detto che questa legge in realtà
annullerebbe i diritti invece di darli. Di preciso questi bambini a chi
toglierebbero i diritti?
La legge è buona se dà dei diritti, e va
benissimo che vengano coinvolti i ragazzi che vanno a scuola. A me
interessa la questione che se da un lato estendi, dall’altro devi
togliere. È giusto che diventino cittadini ma non ci sono i fondi per
garantirlo e quindi dove li troveranno? Togliendoli ad altri, anzi,
privatizzando e tagliando l’essenziale. Il vecchio modello dello Stato
sovrano si sta disgregando lasciando il posto a quello del consumatore
che non ha diritti ma consuma solo merci, diventando egli stesso una
merce. Quindi si rischierà che la priorità non saranno più i diritti del
cittadino, ma le merci che esso consuma.
Ma non si rischia di negare i diritti di alcuni per salvaguardare quelli altrui?
No,
sono favorevole al fatto che vengano accolti i ragazzi che nascono in
Italia, che vanno a scuola e che vengano inclusi in un senso di
appartenenza alla comunità. Io mi limito a fare analisi filosofiche e
purtroppo prevale il lato negativo: che vede la privatizzazione e la
lotta tra gli ultimi. Si distruggerà il concetto di cittadinanza , con
tutti i diritti che in passato implicava. Si diventa invece cittadini in
astratto, mentre in realtà si svuota il concetto di cittadinanza per
far posto a quello di consumo. La realizzazione dell’incubo capitalista;
la penso altrimenti, come il titolo del mio libro “Pensare altrimenti”.
Va bene, ma oltre alle teorie lei allora nel concreto cosa avrebbe fatto?
La
mia soluzione era quella di andare a colpire i ceti alti e non in
basso. Questa legge rientra nel progetto di smantellamento che hanno
messo in piedi. Se diventano tutti cittadini sarà un passo avanti,
bisogna vedere come accadrà. Quindi, sullo ius soli io dico sempre che
la ragione si riassume nel noto detto spagnolo “todos caballeros”, dove
ovviamente se sono tutti “caballeros”, nessuno è veramente “caballero”.
di Fabrizia Caput