Il Fatto 15.6.17
No ius soli, sì all’Europa: destra moderata a 5 Stelle
Grillo contro il ddl sulla cittadinanza, Di Maio dagli ambasciatori
di Luca De Carolis
Il
candidato incontra gli ambasciatori per il test di governo e risponde,
precisa, tranquillizza. Mentre il blog ripete: mai con la Lega. Però il
M5S i voti del Carroccio li vuole. E allora si asterrà sullo ius soli in
Senato, come fece alla Camera due anni fa. Il Movimento che un po’
cambia e molto no vive un’altra giornata su più fronti, con Luigi Di
Maio che incontra i 27 ambasciatori dei Paesi dell’Unione europea (più
la rappresentante britannica), e Beppe Grillo che rilancia. Nel segno di
un Movimento che non svolta a destra, come pure molti hanno sostenuto,
leggendo così i post di martedì sulla gestione di rom e immigrati a
Roma. Ma che più semplicemente “tiene” la destra: insistendo sui temi
tipici della Lega, ossia immigrazione e sicurezza. Come fa da mesi.
Basta citare il post sul blog del 23 dicembre scorso: “È il momento di
proteggerci, rimpatriare subito tutti gli immigrati irregolari”. O
ricordare il Di Maio che per settimane ha chiesto lumi sulle
imbarcazioni delle Ong che soccorrono i migranti, bollandoli come “taxi
del Mediterraneo”.
Così, ecco i post sulla Raggi e i migranti. E i
soliti (legittimi) sospetti su un accordo possibile con il Carroccio
dopo le Politiche. Rilanciati da un’intervista di Carlo Sibilia a La
Stampa, in cui il deputato irpino parla di “convergenza possibile” con
la Lega. Ma non è quella la rotta, almeno per ora. Così Beppe Grillo
monita dal blog: “Il Movimento non fa alleanze”. E visto che c’è,
ribadisce anche che il vincolo del doppio mandato per gli eletti,
discusso dopo la disfatta nelle Comunali per gli eletti, “è
inderogabile”. Mentre dentro il M5S c’è chi sussurra che Sibilia volesse
solo “disturbare” Di Maio. Già, perché proprio ieri mattina in un
albergo a due passi dal Circo Massimo il candidato premier in pectore
incontra gli ambasciatori della Ue per un’ora di domande, in buona parte
proprio sull’immigrazione. E Di Maio ribadisce la linea: il Regolamento
di Dublino sul diritto d’asilo va cambiato, e “tutti i Paesi devono
fare la loro parte”. Nessuno cita la Lega. Però gli pongono una domanda
tecnica: “Cosa pensa della libera circolazione tra i Paesi?”. E lui
risponde che ci sono “troppe barriere in tante nazioni, anche per gli
immigrati italiani: serve reciprocità”. Ovviamente si parla di euro. E
Di Maio assicura: “Il referendum sulla moneta non è certo una priorità,
prima apriremo una trattativa con l’Europa. Basta con il fiscal compact e
l’austerità, vogliamo essere liberi di fare investimenti produttivi”.
Insomma, “ci ha detto che il referendum sull’euro sarà l’extrema ratio”
chiarisce l’ambasciatrice maltese, l’organizzatrice, all’uscita.
Arrivano domande sulla legge elettorale. Soprattutto, due ambasciatori
gli chiedono come sarebbero i rapporti con il fondatore se venisse
eletto premier.
E Di Maio va dritto: “Beppe resterà il garante, ma
io sarò un presidente autonomo, con un governo autonomo”. Strette di
mano, e l’ambasciatrice di Malta non resiste: “Speriamo di riaverla qui
come premier”. Il deputato sorride, e appena fuori scandisce: “Se il
ministro dell’Interno Minniti dice che non c’è un’emergenza allora
èfuori dal mondo”. Perché la consegna è picchiare sul tema. E infatti il
blog dirama la nuova direttiva: il M5S in Senato si asterrà sulla legge
sullo ius soli. “Quello che ci propinano – scrive – è un pastrocchio,
concedere la cittadinanza italiana significa concedere la cittadinanza
europea, quindi un tema così delicato va preceduto da una concertazione
con gli stati della Ue per avere regole uniformi”. I senatori, pare,
concordano. E proprio un senatore, Vito Petrocelli, chiosa: “Il Pd ha
rispolverato questa legge per ricucire con la sinistra, ma è un testo
inutile, la cittadinanza per i figli di genitori immigrati è già
regolamentata da altre norme”.
Sullo sfondo però c’è sempre
quell’obiettivo, succhiare consensi alla Lega. Così Grillo persevera.
Per il disappunto di tanti parlamentari. E con Roberto Fico che al
fattoquotidiano.it lo (ri)dice chiaro: “Alleanze con la Lega Nord?
Fantascienza, e non è vero che abbiamo convergenze con il loro
programma”.