Corriere 8.6.17
«Non è malattia Può succedere per lo stress»
di Alessandro Fulloni
Ma
cosa succede nella testa di una persona che dimentica il figlio di
pochi mesi in automobile? Per Bernardo Carpiniello, presidente della
Società italiana di psichiatria, ordinario a Cagliari, «è vero che fatti
di questa portata possono sembrare straordinari, ma non è detto siano
legati a qualcosa di patologico. Semmai incidono lo stress, le
preoccupazioni che affliggono ciascuno di noi dal momento in cui
cominciamo la giornata e anche le sequenze ripetitive con cui
l’affrontiamo». Per esempio? «Banalmente: il tragitto per raggiungere il
lavoro, sempre quello, incroci, vie, facce, rumori... Durante il
percorso entrano in gioco automatismi che rendono possibile guidare
seguendo con il nostro pensiero contenuti mentali, preoccupazioni, fatti
avvenuti, facendoci concentrare in noi stessi. Si va in automatico e il
fatto di ritrovarsi all’arrivo alla solita ora è una conferma che le
cose si sono svolte senza intoppi». E invece? «E invece in una
situazione del genere, di apparente normalità, può non emergere una
dimenticanza grave come quella di avere lasciato il figlio in auto.
Questo perché abbiamo una “memoria delle procedure” altamente
automatizzata. Insomma: c’è sempre la possibilità che io, magari
altamente impegnato, concentrato su un problema, sia esso di lavoro o
relazionale, possa dimenticare il motivo primario per cui sono uscito di
casa. Ma appunto: tutto questo può non essere una malattia».