Corriere 7.6.17
Il Timoniere Xi «pensatore in capo» come Mao e Deng
di Guido Santevecchi
Le teorie del presidente nuovo verbo in Cina
PECHINO
C’è stato il Pensiero di Mao Zedong, sacro testo sul marxismo-leninismo
adattato alle caratteristiche cinesi; poi la Teoria di Deng Xiaoping
sulle aperture all’economia di mercato: il Pensiero rivoluzionario di
Mao e la Teoria riformista di Deng sono stati iscritti nella Carta
fondamentale del Partito-Stato. Ora Xi Jinping sta cercando di
affiancarsi ai due timonieri della Cina moderna come nuovo «pensatore in
capo». In autunno Xi si presenterà al 19° Congresso comunista che cade a
metà del suo mandato decennale di segretario generale e capo dello
Stato e molte voci si rincorrono a Pechino su un suo tentativo di
mettere le basi per una proroga del potere assoluto oltre il 2022.
Le
parole in politica significano molto, in Cina moltissimo e al leader
serve una frase simbolica che dia il titolo ai suoi insegnamenti per il
Paese e il mondo. Il telegiornale della sera, voce ufficiale dello Stato
che va in onda a reti unificate, ha da poco introdotto la formula «I
concetti di governo di Xi Jinping»: potrebbe essere questa l’etichetta
che, adottata nella costituzione comunista, segnerebbe l’ascesa del
segretario generale nell’empireo dei grandissimi.
È un piano al
quale il leader sta dedicando molte energie e risorse: nel 2014 ha fatto
pubblicare «Xi Jinping: la governance della Cina», un manuale con 79
suoi discorsi, conversazioni, interviste, lettere e frasi celebri
tradotto in diverse lingue, dall’inglese allo spagnolo, dall’urdu al
vietnamita e diffuso in 6,2 milioni di copie nel mondo. L’ultima
edizione è stata presentata ieri: in lingua del Kazakistan.
Lo
scorso ottobre, nell’ultimo Plenum del 18° Congresso, i delegati hanno
attribuito al presidente Xi Jinping il rango di «lingdao hexin», che
significa più o meno «nucleo centrale e cuore della leadership» del
Partito. Prima di lui lo erano stati Mao e Deng. Ma quella definizione
di «cuore della dirigenza» è solo onorifica; far includere il proprio
pensiero politico nella Carta comunista rappresenterebbe il vero salto
di qualità.
Per preparare il terreno è stato mobilitato anche il
Quotidiano del Popolo , che ha raccolto 25 frasi pronunciate da Xi, una
summa della sua visione. Tra le frasi dello Xi Pensiero si segnalano
oltre all’ormai celebre «Sogno Cinese di Rinnovamento della Nazione», i
«Cinque concetti di sviluppo», i «Quattro comprensivi», i «Cinque in
Uno», gli «Otto preparativi». La Cina ha un culto ossessivo per gli
slogan politici con numeri e programmi spesso oscuri per i non addetti
ai lavori. I «Quattro comprensivi», per esempio sono una chiamata
all’impegno dei quadri per «promuovere il completamento complessivo di
una società moderatamente prospera, l’approfondimento della riforma
(sempre complessivo, ndr ), la promozione dello stato di diritto
(complessivo naturalmente, ndr ) e la gestione rigorosa e complessiva
del Partito».
Può voler dire tutto e niente, solo Xi e i colleghi
più vicini a lui lo possono sapere. Il segretario generale comunista,
nonché presidente della Repubblica e della Commissione militare centrale
e di un’altra dozzina di organismi statali e di Partito, ha parlato
anche dei «Quattro venti contro»: che debbono soffiare contro il
formalismo, la burocrazia, l’edonismo e la stravaganza, ha spiegato il
Quotidiano del Popolo .
Riassumendo: il libro sulla governance con
79 discorsi e interventi vari; le 25 frasi chiave: è questo il
contenuto del Pensiero di Xi da glorificare nel Congresso per cementare
il suo potere e il suo rango di filosofo?
Manca ancora qualche
mese e nuove frasi potrebbero aggiungersi ai Concetti. Una è appena
stata pronunciata: serve «Lo Spirito del martellare il chiodo», ha detto
Xi ai compagni. Un’esortazione ad avere la stessa determinazione
necessaria a conficcare un chiodo nel legno battendo con forza e
precisione con il martello, hanno spiegato gli esegeti di Pechino.