Corriere 16.6.17
In piazza contro i voucher, la sinistra si conta
Domani la manifestazione Cgil. Camusso: dispiaciuti per chi non ci sarà
di Lorenzo Salvia
ROMA
Piazza san Giovanni, prove generali per la sinistra che verrà. Sabato a
Roma la Cgil torna dopo tre anni con una manifestazione nel luogo
simbolo per quello che un tempo era il partito di riferimento. Il tema è
quello dei voucher, i buoni a ore cancellati dal governo per evitare il
referendum. E poi reintrodotti, anche se con regole diverse, con la
manovrina che proprio ieri è diventata legge. Ma, al di là del merito e
dei timori sulla sicurezza, con una lunga serie di misure a partire dal
divieto di portare contenitori di vetro, il doppio corteo di domani è il
primo test per l’ennesima riorganizzazione in corso a sinistra del Pd, e
nella sinistra Pd.
«La piazza è aperta, siamo contenti per chi ci
sarà e dispiaciuti per chi non ci sarà», dice il segretario Susanna
Camusso. Secondo un sondaggio commissionato dal sindacato, il 67% degli
italiani sostiene che la Cgil ha ragione a protestare. Tra gli elettori
dei partiti, gli unici che non appoggiano in maggioranza la
manifestazione sono quelli del Pd, dove i favorevoli si fermano al 42%.
Chi ci sarà in piazza, allora? Mdp, il partito nato dalla scissione del
Pd, sarà al gran completo: Pierluigi Bersani, Massimo D’Alema, Roberto
Speranza e tutti gli altri. Così Si, Sinistra Italiana, con Nicola
Fratoianni, Stefano Fassina, forse Nichi Vendola. Poi arriva il momento
dei ragionamenti più complessi.
Campo progressista, il movimento
di Giuliano Pisapia, ha aderito alla manifestazione e accusa il governo
di «scorrettezza». Ma non è chiaro se Pisapia ci sarà. La linea del
dialogo con il Pd di Matteo Renzi è aperta mentre la piazza si annuncia
decisamente anti renziana. Forse anche per questo l’assenza è l’ipotesi
più probabile. E forse a lui si riferisce Camusso quando si dice
dispiaciuta per chi non ci sarà. Niente piazza nemmeno per i cosiddetti
orlandiani, la sinistra Pd. Contrari al ritorno dei voucher, hanno
provato a mediare, ma alla fine la manovrina l’hanno votata. Andrea
Orlando sarà negli Usa, Cesare Damiano a Bologna. Paura di
contestazioni? Forse. In ogni caso il sostegno c’è ma a distanza:
«Reintrodurre i voucher - dice Damiano - è un errore perché non sono
stati consultati i sindacati e perché contraddice il Jobs act, che aveva
ridotto i contratti precari». Alla fine anche per la nuova sinistra
vale il vecchio Nanni Moretti: «Mi si nota di più se vengo e me ne sto
in disparte o se non vengo proprio?».