sabato 20 maggio 2017

La Repubblica 20.5.17
di Andrea Montanari
Parla Roberto Maroni.
Per il governatore bisogna fermare la marcia pro-immigrati “Rischia di dare un messaggio sbagliato” “Servono più controlli ormai alla stazione il rischio è quotidiano”


Milano
«Fate un gesto di buon senso, distensione e solidarietà agli agenti feriti: annullate o rinviate la manifestazione ». Roberto Maroni governatore della Lombardia lancia un appello agli organizzatori della marcia "Insieme senza Muri" di oggi: «Rischia di dare un messaggio sbagliato e di ottenere l'effetto contrario». La marcia è per l'integrazione e il giovane accoltellatore è un italiano. «Il significato di questa marcia è stiamo dalla parte degli immigrati. Siccome c'è stato uno scontro forte tra un immigrato e le forze dell'ordine rischiamo di dare un messaggio sbagliato. Mentre io dico: sto dalla parte delle forze dell'ordine». Gli organizzatori hanno subito solidarizzato con le forze dell'ordine. Insisto: questo giovane è un italiano. «Sì, figlio di una cittadina italiana, ma ha sempre vissuto in Tunisia e inneggia all'Isis. Quindi fa parte della categoria di quelli che sono da considerare potenziali terroristi di matrice islamica. Se ci sono anche implicazioni terroristiche, il significato della marcia di oggi può essere frainteso». Non le sembra di esagerare? «Non lo dico da leghista, ma da governatore. Non sono contrario alla solidarietà. La Lombardia è la regione più solidale, ma dico al sindaco Sala e agli organizzatori che non possono nascondere il rischio che corrono». Quale? «La marcia fatta oggi sarebbe usata come propaganda da tutti quelli che fanno parte di quel mondo. Come se noi sostenessimo le ragioni del terrorismo invece di combatterlo». Sia più chiaro. «Dopo quello che è successo, c'è inevitabilmente il rischio che la marcia venga strumentalizzata. E questo renderà più aspro il confronto. Non capisco perché si voglia gettare benzina sul fuoco ». La benzina sul fuoco non la sta gettando il centrodestra? Sala dice che lei si è scordato il selfie con il Papa? «Sciacallaggio? La sinistra è abituata a lanciare queste accuse quando qualcuno non la pensa come lei. Non ho detto di annullare la marcia l'altro ieri, ma dopo quanto è accaduto. Quanto al Papa, non scomodiamolo per queste nostre beghe politiche». È durata una settimana la lega anti- lepenista di Maroni? «Cosa c'entra il lepenismo? Qui c'entra il buon senso e la scelta di campo tra chi sta con le forze dell'ordine e chi no. Sono pronto a sostenere gli immigrati che hanno diritto di asilo, ma la gestione va fatta a livello centrale. Il protocollo firmato in Prefettura è come la tachipirina. Fa scendere la febbre, ma non affronta il problema. Bisogna fermare gli sbarchi». Il suo modello è un nuovo blitz alla stazione Centrale? «Non si tratta di fare blitz, ma una serie di controlli costanti e permanenti. Per diffondere la consapevolezza che quando accade qualcosa non è solo per un colpo di fortuna, ma perché c'è un presidio continuo».