sabato 20 maggio 2017

La Repubblica, 15.5.17
dall’inviata Tonia Mastrobuoni


Il reportage. Dopo il Capodanno delle molestie
alle donne la governatrice Kraft ha dato l’impressione
di non riconoscere l’emergenza. “I salafiti fanno proseliti, ma la polizia è inerte”
La grande paura di Colonia: “La sicurezza non è garantita e così abbiamo tradito la Sp
d”

Alexandra spinge il passeggino su per la salita del Wiener Platz e sospira. «Certo che ho votato, ma non le dico per chi». Siamo a Muehlheim, periferia di Colonia, una delle roccaforti del salafismo renano, un agglomerato di palazzoni grigi dal "lato sbagliato del Reno", come amano scherzare i coloniesi. Al di là del ponte si stagliano all'orizzonte le guglie del duomo gotico più famoso della Germania, ma la piazza è dominata da tossici, gruppetti di nordafricani e di polacchi che si guardano in cagnesco e da un viavai di pendolari. La Wienerplatz è uno snodo importante per molti lavoratori immigrati, tanto che i salafiti del predicatore Abou Nagie avevano scelto questa piazza negli anni scorsi per distribuire il Corano e per fare proseliti. Ma l'organizzazione del reclutatore dell'Isis, "Leggi!" è stata vietata, e Abou Nagie è svanito dopo un breve arresto. Tutto finito, dunque? Alexandra scoppia in una fragorosa risata: «Solo Abou Nagie è sparito: ma per scappare in Malesia! Non sono riusciti neanche ad arrestarlo per bene, con tutto l'odio che ha seminato. E ormai i fanatici del Corano si sono spostati ovunque, stanno persino in centro. La polizia ogni tanto li ferma, ma loro riprendono a distribuirlo da un'altra parte. La polizia è inutile. Non si ricorda il Capodanno delle molestie?». Già, il Capodanno delle mille donne palpeggiate e violate che a distanza di un anno e mezzo resta avvolto nel mistero. Una ferita ancora aperta. Non c'è da meravigliarsi se in Nordreno-Westfalia la sicurezza sia diventata il principale tema della campagna elettorale, per gli sfidanti della Cdu. Se i socialdemocratici hanno perso qui la loro roccaforte, è anche per arroganza. La governatrice, Hannelore Kraft, ha dato l'impressione di una corsa svogliata. E né lei, né il partito hanno riconosciuto che dopo una serie di débacle clamorose avrebbero almeno dovuto sacrificare il ministro dell'Interno, Ralf Jaeger. Invece, Jaeger è rimasto attaccato alla sua poltrona disastro dopo disastro. Ha girato la testa dall'altra parte dopo Colonia, dopo il moltiplicarsi dei focolai del fondamentalismo islamico nelle vecchie zone industriali dismesse e nelle periferie di città come Colonia, Duesseldorf, Wuppertal o Essen. E non si è ritirato neanche dopo i pasticci nella gestione dell'attentatore di Berlino, Anis Amri, che era sorvegliato come possibile terrorista ed è potuto sparire dal radar degli inquirenti per settimane. O dopo la bomba al pullman del Borussia Dortmund, che aveva scatenato una serie di ipotesi strampalatissime sui possibili attentatori. Il caos è evidente anche da un altro racconto, che raccogliamo appena fuori dalla stazione centrale di Colonia, proprio dove si era scatenata un anno e mezzo fa l'assalto dei branchi di belve ignote contro le donne che scendevano dai treni. Hikmet Akin raccoglie firme per scongiurare la chiusura dell'ennesima emittente curda bandita da Erdogan, Med Nuce. «Io vengo da Moenchengladbach - racconta - dove gli imam, anche quelli turchi, predicano da anni contro l'Occidente e a favore dell'Isis. La polizia non fa niente». A un imam che spiava gli avversari di Erdogan, i gulenisti, «hanno trovato addosso una lista di politici curdi da uccidere, tra cui Yuksel Kog. Ebbene, la polizia tedesca non li ha neanche avvertiti ». Un Far West. Persino Angela Merkel ha citato la sicurezza ed è entrata nel merito delle preoccupanti percentuali sulle rapine nel Nordreno-Westfalia - sono il 38% del totale per un quinto circa della popolazione tedesca - per attaccare la sua storica rivale Kraft su un terreno scivolosissimo per la Spd. Ma, al di là dei temi specifici, l'impressione è che la vera vincitrice di questa tornata elettorale sia proprio la cancelliera. In tre elezioni regionali di seguito - Saarland, Schleswig- Holstein e Nordreno- Westfalia - Merkel ha incassato un trionfo. I tempi della crisi con il Paese per la generosità mostrata sui profughi, i tempi delle cinque tornate elettorali del 2016 perse con risultati umilianti, sembrano lontani anni luce. Gli ultimi mesi di iper-attivismo sul palcoscenico internazionale, e la nomea di «ultimo baluardo del mondo libero» dopo l'arrivo di Donald Trump alla Casa Bianca, sembrano averle regalato una nuova luna di miele con il suo elettorato. E sembrano aver spezzato, per ora, l'incantesimo della Germania con Martin Schulz. ©RIPRODUZIONE RISERVATA