La Repubblica, 15.5.17
dall’inviata Tonia Mastrobuoni
Le scelte dell’Europa
Merkel vince ancora e vola verso la rielezione
Male Schulz: “Vado avanti” - Nella roccaforte rossa del Nordreno-Westfalia
crollano i socialdemocratici
Per la cancelliera un voto importante in vista delle politiche di settembre
«Non sono un mago »: in serata, Martin Schulz ha tentato disperatamente di sdrammatizzare. Ma il terremoto nel Nordreno-Wesfalia cambia tutto. A tre mesi dalle elezioni federali, la Spd perde la sua Emilia. E l'"effetto Schulz", l'entusiasmo che aveva accompagnato la sua nomina a candidato cancelliere per i primi tre mesi dell'anno, sembra evaporato. Nella "rossa" Nordreno-Westfalia, nel Land che è stato governato quasi sempre dai socialdemocratici, la Spd incassa il peggior risultato del dopoguerra, il 31,5%. Nel voto precedente aveva il 39,1%. Alla promessa di una maggiore solidarietà sociale, centrale nella campagna elettorale di Martin Schulz e della governatrice uscente, Hannelore Kraft, l'elettorato delle vecchie zone industriali e delle tante città che affollano il Nordreno-Westfalia, ha preferito il tema della sicurezza, cavallo di battaglia della Cdu e dei liberali. Quello della Spd è un crollo di otto punti, rispetto a quattro anni fa e ha indotto Kraft a trarne le conseguenze. Fino a poco tempo fa, una parte della Spd aveva persino cercato di tirarla per la giacchetta per convincerla ad affrontare l'agone federale, a sfidare Merkel. Da ieri Kraft si è dimessa non solo dalla guida del partito nel suo Land, il più popoloso della Germania, ma anche da vicepresidente della Spd. E anche Schulz non si è nascosto dietro un dito: « è un giorno difficile per la Spd e per me personalmente. Io vengo dal Nordreno-Westfalia. E' una sconfitta pesante». Il vincitore della serata è Armin Laschet, grigio candidato cristianodemocratico cui pochi attribuivano una possibilità di successo ma che non ha beneficiato soltanto del "vento berlinese", della rinnovata popolarità di Angela Merkel: ha portato a casa il 33% delle preferenze contro il 26,3% della tornata precedente. La cancelliera è al suo terzo trionfo di seguito, dopo il successo in Saarland a marzo e nello Schleswig-Holstein la settimana scorsa, e la Cdu è al suo secondo sorpasso della Spd in una sola settimana. Ma l'enorme quota di voti che i cristianodemocratici sono riusciti a strappare all'astensionismo dimostra che l'intensa campagna elettorale di Laschet, condotta sia porta a porta sia sul web, ha funzionato. E sul tema della sicurezza, la catastrofica gestione del ministro dell'Interno Ralf Jaeger ha fornito montagne di argomenti contro il governo rosso-verde. L'altra sorpresa di ieri è un altro record: i liberali hanno preso il 12%, il risultato più alto di sempre. E il leader, Christian Lindner, spera che il boom tiri la volata al partito per settembre. Nel 2013, la Fdp era rimasta sotto la soglia di sbarramento del 5% e dunque fuori dal Bundestag per la prima volta dal 1949. Ora i " gialli" sperano in un rientro. Anche perché gli estremisti di destra della Afd, che avevano scippato moltissimi voti ai liberali, entrano nel parlamentino regionale ma solo col 7,3% dunque lontani dai sondaggi di qualche mese fa che li davano all'11%. Il secondo 'sboom' cui si assiste in questi ultimi mesi, confermato dal voto di ieri, è quello della destra populista tedesca. L'ennesima buona notizia per Angela Merkel.