domenica 7 maggio 2017

Internazionale 6.5.2017 
Le scelte della sinistra francese/2
di Mathieu Rosan, Le Quotidien, Lussemburgo
Macron è un candidato prefabbricato, scelto per difendere gli interessi delle élite. Criticare chi non andrà a votarlo è sbagliato


A pochi giorni dal secondo turno delle elezioni presidenziali, i francesi litigano sull’opportunità di far fronte comune contro Marine Le Pen. Il dibattito è particolarmente acceso tra chi ha deciso di votare contro il Front national e chi invece rifiuta di scegliere tra un partito di estrema destra, l’Fn, e il centrista Emmanuel Macron, un candidato creato a tavolino dall’élite francese e dai gruppi editoriali che la sostengono. In effetti ci si può chiedere in che misura l’incredibile complicità dei principali mezzi d’informazione francesi abbia alimentato, o addirittura creato dal nulla, il sostegno dell’opinione pubblica a En marche!, il movimento politico di Macron. L’ex ministro dell’economia può dire quello che vuole, ma il suo percorso è la prova evidente delle collusioni tra il mondo politico e i grandi interessi finanziari. Quando si è sostenuti dal sistema, per rifarsi una verginità non c’è nulla di meglio che dichiararsi contro il sistema. Tuttavia, che un laureato in scienze politiche a Parigi, diplomato alla Scuola nazionale di amministrazione (Ena) ed ex banchiere possa cercare di farsi passare per un candidato che si oppone al sistema è un conto. Che però quest’idea sia ripresa da quasi tutti i mezzi d’informazione è un altro. Da mesi è in corso il tentativo di creare il candidato perfetto per l’opinione pubblica. Per rendersene conto basta scorrere i nomi dei grandi editori che sostengono Macron. L’ex banchiere non ha nulla del candidato spontaneo. I suoi sostenitori, di sinistra come di destra (ma sempre appartenenti all’élite), ritengono che Macron sia il candidato ideale per continuare a promuovere i loro interessi. Un liberista controllabile e docile, che permetterebbe ai tecnocrati francesi di preservare le basi di un sistema di potere che sta in piedi da decenni. Votare per Emmanuel Macron servirà forse a sbarrare la strada a Marine Le Pen, ma significa anche continuare a sostenere un sistema che vuole imporre ai cittadini ciò che devono pensare e per chi devono votare. Lasciamo quindi ai francesi la possibilità di non partecipare all’elezione annunciata di un candidato prefabbricato.