venerdì 5 maggio 2017

Il Fatto quotidiano, 5.5.2017
Passa l’“illegittima difesa”
Gli ex Pd l’ultimo ostacolo
La Camera approva il ddl che aumenta le garanzie per chi si protegge con la pistola “di notte”, ma in Senato i voti di Mdp saranno decisivi
Di TO.RO


Come previsto, ieri mattina la Camera dei deputati ha approvato la legge Ermini (Pd) sulla legittima difesa con 225 voti favorevoli, 166 contrari e 11 astenuti. Nella nuova normativa viene ampliata la possibilità di ricorrere all'uso delle armi da parte di chi è vittima di un'aggressione, aumentando le garanzie introdotte della riforma del leghista Castelli nel 2006 (come spiega in questa pagina Bruno Tinti). IL VOTO È STATO accompagnato dalle rumorose proteste in aula di Lega e Fratelli d'Italia, che ritengono insufficienti le novità introdotte per garantire chi usa le armi per difesa personale. Matteo Salvini, che assisteva al dibattito dalle tribune riservate al pubblico, è stato allontanato dai commessi per i suoi schiamazzi poco prima della votazione ("vergogna, vergogna"). Da sinistra la legge è criticata per la ragione opposta. Per il capogruppo di Mdp, Francesco Laforgia, è "un bluff contrario ai principi garantisti", "un pastrocchio del Pd e un arretramento sul piano della civiltà giuridica". Secondo il Movimento 5 Stelle è semplicemente un testo "scritto male". Con motivazioni diverse, quindi, si sono opposti grillini, Lega, Forza Italia, Sinistra italiana e Articolo 1. Proprio dalla posizione del gruppo di Bersani e Speranza dipende il destino della legge al Senato, dove i voti del Pd e degli alfaniani di Alleanza Popolare, da soli, non sarebbero sufficienti. Nonostante il rifiuto senza appello di ieri alla Camera, i bersaniani a Palazzo Madama hanno la priorità assoluta di non tagliare le gambe al traballante governo Gentiloni (per non fare un favore a Renzi). Questa scissione tra i due gruppi parlamentari del nuovo partito è stata già ragione di imbarazzo in occasione delle scelte sui decreti Minniti-Orlando (voto contrario a Montecitorio e favorevoli al Senato). A QUESTO PUNTO, l'atteggiamento di Mdp dipende soprattutto dal governo: se dovesse essere imposto il voto di fiducia, Articolo 1 potrebbe piegarsi ancora e garantire i numeri per la sopravvivenza dell'esecutivo. Anche se non tutti sarebbero disposti a farlo, nel gruppo degli ex Pd. Felice Casson, ad esempio, voterà comunque contro: "Questa legge non solo è sbagliata, ma è anche scritta male tecnicamente: è peggio del codice Rocco-Mussolini". C'è un altro problema, sulla strada della legittima difesa. Lo riconosce lo stesso David Ermini: visto che si tratta di una legge di iniziativa parlamentare, imporre la fiducia rappresenterebbe uno strappo inconsueto persino per gli standard di questa legislatura. E a dirla tutta, non sembra che il Pd sia troppo interessato a combattere questa battaglia fino in fondo.

L’analisi.
Gente che non sa di diritto, ma insiste a scrivere leggi
di Bruno Tinti. 
Si tratta di gente che veramente non capisce niente di diritto; e che tuttavia scrive leggi: i deputati che hanno votato a favore della modifica delle norme in materia di legittima difesa. Dovrei aggiungere che non si tratta di sola ignoranza, ancorché inaccettabile in persone che si candidano (anzi, si dannano) per fare i legislatori. È evidente che il loro entusiasmo è dovuto a semplici esigenze elettorali: i trinariciuti cittadini aspiranti sceriffi che vogliono ricoprire il ruolo congiunto di poliziotto, pm, giudice e boia, purtroppo votano; soddisfare le loro primitive pulsioni assicura un evidente vantaggio. Tutto ciò ha portato all'approvazione di una legge criminogena (salvo un pezzettino che potrebbe innescare una rivoluzione). LA LEGGE VIGENTE (che tale resterà fino a quando il Senato non avrà condiviso questa bestialità) prevede che il cittadino possa utilizzare un'arma da fuoco contro chi si introduce nella sua abitazione e pertinenze (giardino, cantina, garage etc) o nei locali dove svolge il suo lavoro (negozio, ufficio, stabilimento) per difendere se stesso e i propri beni. La novità rispetto al passato (prima del 2006) consiste nel fatto che non è richiesta una proporzione tra il mezzo utilizzato per difendersi e quello utilizzato dall'aggressore: gli posso sparare senza se e senza ma (che è quello che interessa agli sceriffi). Legge equilibrata ed efficiente. Però c'è ancora una fastidiosa condizione: è necessario che chi si introduce in casa abbia un atteggiamento aggressivo oppure che, pur avendolo inizialmente, non decida di desistere, cioè andarsene per i fatti suoi. Così oggi è arrivata la nuova legge: "Si considera legittima difesa la reazione a un'aggressione commessa in tempo di notte ovvero con violenza alle persone o alle cose ovvero con minaccia o con inganno". Micidiale: chiunque si aggira di notte in una casa può essere ucciso. Dimostrando rara furbizia, qualche riserva l'ha avuta persino uno dei più accaniti sostenitori dell'ampliamento dei casi di legittima difesa, il deputato Ermini: "Non può esservi alcun automatismo per evitare che possano consumarsi veri e propri omicidi dolosi, in ambito familiare, magari premeditati e 'mascherati' da legittima difesa. Basti pensare al fatto che ha visto coinvolto l'atleta Pistorius, che ha sostenuto di aver scambiato la giovane fidanzata per un ladro entrato clandestinamente nella sua abitazione". C'è da sperare che analoga iniziativa e tesi difensiva sia fatta propria dai familiari degli entusiasti autori di questa nuova legge, magari senza esiti letali; forse ci ripenserebbero. Non parliamo poi di chi si introduce in casa con l'inganno: "Sono il postino". Non è vero, è un testimone di Jeova (sono insistenti, arrivano anche la sera tardi): bang, molto più definitivo di un "grazie non mi interessa". E attenzione: in questo caso, come anche nel caso di un ladro che ha cambiato idea e se ne sta andando, non c'è spazio per interpretazioni giudiziarie: "Era evidente che non sussisteva nessun pericolo e nessuna aggressione"; di notte sparare è lecito, qualsiasi sia la situazione di fatto: basta che falso postino o ladro entrino in casa, nessun giudice può farci niente. Per completare il quadro, hanno modificato anche l'ipotesi di eccesso colposo in legittima difesa, cioè quando si usa un'arma in una situazione non prevista dalla legge, per esempio contro un ladro in fuga (di giorno, di notte abbiamo visto che si può, se ancora non è uscito dalla casa): "È sempre esclusa la colpa se sussiste la simultanea presenza di due condizioni: se l'errore è conseguenza di un grave turbamento psichico; se tale turbamento è causato dalla persona contro cui è diretta la reazione". "Signor giudice, vero che stava scappando, anzi era già in strada: ma ero così turbato…" ROBA DA PAZZI. Però, come diceva Fabrizio (De Andrè), qualche volta dal letame nascono i fiori. "Quando sia dichiarata la non punibilità per legittima difesa, le spese processuali e i compensi degli avvocati saranno a carico dello Stato", così hanno chiuso la loro performance gli astuti legulei. Il che apre la strada a una bella questione di legittimità costituzionale: perché l'assoluzione comporta il risarcimento delle spese legali solo in questo caso e non per tutti gli altri processi? E l'art. 3 della Costituzione (parità di trattamento, criterio di ragionevolezza etc.)? In effetti, si porrebbe riparo a un'ingiustizia: sono innocente ma ho speso un sacco di soldi, chi me li ridarà? E si eliminerebbero tante denunce pretestuose. Con 3 milioni di processi nuovi ogni anno, non sarebbe male. © RIPRODUZIONE RISERVATA

“I REATI SONO IN CALO”
Roberto Saviano attacca i dem: "Sono il partito della peggior destra" "NON È CONSENTENDO alle persone di armarsi e di sparare che si tutela la sicurezza dei cittadini. È solo un'illusione e una mancia politica per ottenere consenso. Con il decreto Minniti e la legge sulla legittima difesa, il Partito democratico ha deciso definitivamente di essere un partito della peggior destra che fa leva su istinto, ignoranza e luoghi comuni". Roberto Saviano scomunica così, su Facebook, il flirt dei democratici col securitarismo alla Salvini: "La politica decide di abbandonare la statistica (secondo cui per i reati predatori tra il 2015 e il 2016 c'è stato un calo del 16% e non un aumento) per assecondare la percezione del crimine e 'invitare ' i cittadini ad armarsi. La sicurezza si ottiene con politiche sociali, con l'aumento dei controlli, non delegando alla difesa personale, cosa che lascia una tale discrezionalità da rendere pericolosissima questa legge", attacca ancora lo scrittore: "Non è più ciò che realmente accade il criterio guida per stabilire come fare le leggi, ma la percezione che le persone hanno della realtà, una percezione indotta dai media che parlano di insicurezza con argomentazioni leghiste. Quando il nuovo fascismo sarà alle porte ricordiamoci di chi gliele avrà fatte trovare aperte".