sabato 29 aprile 2017

Il Fatto Quotidiano 25.04.2017
BILANCI: Mezzo insuccesso per la contro-fiera "Tempo di Libri"
Date sbagliate e troppa fretta: le ragioni del flop di Milano
La disfida dei Saloni La prima edizione della kermesse meneghina è stata organizzata tra due ponti (Pasqua e 25 aprile).
Sarebbe stato più saggio farla debuttare nel 2018
di Silvia Truzzi


Bene non è andata. La prima edizione di Tempo di libri è stata un flop: 60.796 presenze in Fiera, cui se ne aggiungono 12.133 nelle cento sedi del Fuorisalone. Se il buongiorno si vede dal mattino, era tutto chiaro mercoledì, al debutto della prima edizione di questo contro-salone del libro meneghino fortemente voluto dall'Associazione editori, all'indomani degli scandali di Torino (dove sono ancora in corso inchieste giudiziarie sulle passate gestioni). All'inaugurazione ci saranno state sì e no duemila persone, tanto che nella prima giornata più di un evento è stato cancellato per assenza di pubblico e giovedì è stata comunicata l'introduzione di un biglietto pomeridiano ridotto a 5 euro. L'anno scorso il Salone del Lingotto edizione numero 29 chiuse con 127 mila biglietti staccati. TRA "PRESENZE" e "biglietti" c'è una certa differenza: i giornalisti, per esempio, sono entrati a Rho con un unico e-ticket per i cinque giorni di manifestazione; gli operatori delle case editrici con il pass a loro riservato. In questo manico "biglietti" - "presenze" conta - te ai tornelli ha ciurlato a lungo anche la fiera di Torino: basta passare in rassegna i numeri forniti nelle varie edizioni, drasticamente ridotti quando si è deciso di dare il dato dei biglietti. Gli organizzatori di Milano domenica hanno dichiarato che il numero delle presenze è stato relativamente deludente perché se ne aspettavano 70-80 mila (cifra su cui è stato fatto il budget). Andando a rileggere il Sole 24 Ore del 5 ottobre 2016 però, l'allora amministratore delegato di Fiera Milano, Corrado Peraboni (costretto a dimettersi dopo la bufera dell'inchiesta della procura di Milano sulle infiltrazioni mafiose negli appalti di Fiera ed Expo) sosteneva di puntare ad attrarre per la prima edizione "circa 110-120 mila visitatori". Quanto ai costi, il budget preventivato era di "2-3 milioni di euro" (non sono ancora disponibili dati consuntivi). Secondo il Corriere della Sera, Feltrinelli ha venduto la metà rispetto all'ultima edizione di Torino; Laterza e Marsilio un po' meno della metà. Nello stand di Gems, però, il numero di copievendute all'ora nel weekend è stato superiore a Milano rispetto a Torino. Risultati in linea con il Lingotto invece allo stand del Libraccio. Detto ciò: di chi è colpa? Non si può attribuirla alla disattenzione dei media: su Tempo di libri sono usciti oltre tremila fra articoli cartacei e online, servizi radio e tv; gli accreditati nella elegantissima e confortevole sala stampa (Torino se la sogna) sono stati 2.900. E certo non si può dire che la fiera di Milano non sia bella e meglio organizzata, dal punto di vista dei servizi (anche igienici!) di Torino. In realtà - tutti hanno dovuto ammetterlo - la data prescelta è stata il vero guaio: cinque giorni tra il ponte di Pasqua e quello del 25 aprile, in una città che tradizionalmente si svuota anche nei semplici weekend. Assenti, a causa di ritardi nell'organizzazione, anche le scuole che a Torino forniscono una larga fetta di visitatori. Il sindaco Sala guarda già all'edizione 2018: "Sarà certamente in primavera ma voglio essere certo che un evento così importante caschi nei giorni giusti". La nuova fiera (organizzata troppo in fretta, più saggio farla debuttare nel 2018) avrebbe dovuto tenersi a maggio, mese perfetto sia per le scuole che per le case editrici (molti libri escono alla vigilia dell'estate). Ma a maggio c'è Torino (sarebbe stato uno sgarbo grave), così si è scelto l'infausto slot tra i due ponti. DUE PAROLE sulla formula. Si è detto che Milano ha copiato Torino, ma le fiere del libro sono ovunque più o meno fatte così: stand degli editori e presentazioni dei libri di contorno. In questi giorni tutti, a partire dal ministro Franceschini, hanno dichiarato che dopo la chiusura del Salone di Torino si vedrà. È presumibile che al Lingotto (che può contare su un pubblico affezionato) le cose non andranno male, ma è fuori discussione che Milano decida di arrendersi dopo un tentativo: è un progetto di medio-lungo periodo. Dunque, salvo sorprese, ci ritroveremo almeno per un po' con due Saloni del libro.

I numeri
60.000 Le presenze nei padiglioni 1, 2 e 4 della Fiera di Rho dal 19 al 23 aprile 2017
12.000 Le persone che hanno partecipato agli eventi organizzati nelle 100 sedi del Fuori Fiera tra Milano, Rho, Sesto San Giovanni e Monza 500 i partecipanti a MIRC - Milan International Rights Center: il padiglione dove si "scambiavano" diritti internazionali sulle opere