La Stampa 8.2.17
Volontari e deputati
Le truppe di Emiliano per sfidare Renzi
Il governatore a caccia di 19 mila firme per il congresso
di Amedeo La Mattina
L’uomo
macchina di Michele Emiliano si chiama Domenico De Santis, il giovane
consigliere del governatore pugliese che si occupa dei rapporti con il
governo, gli enti locali e i sindacati. Ma in queste settimane è super
impegnato a coordinare la raccolta delle firme per i due referendum tra
gli iscritti del Pd: uno per chiedere il congresso prima delle elezioni,
il secondo per aprire una discussione sul programma elettorale tra
iscritti ed elettori. Ce ne vogliono circa 19 mila (il 5% degli scritti
secondo lo statuto) per costringere Renzi a convocare queste
consultazioni. «E quelle che stiamo raccogliendo - spiega De Santis -
sono tutte firme vere e autenticate. Chi si iscrive alla nostra
piattaforma primailcongresso.it scarica il modulo e lo fa firmare.
Stanno arrivando adesione da tutta l’Italia».
La rete di Emiliano
comincia a prendere forma. Lui rifiuta di chiamarla componente o, peggio
ancora, corrente. Rimane il fatto concreto che il governatore pugliese,
che sta sfidando Renzi su una posizione politica molto a sinistra, sta
organizzando le sue truppe. Indipendentemente da D’Alema, Bersani e
Cuperlo e Speranza.
Alla Camera sono schierati dalla sua parte
Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio, Dario Ginefra e
Francesco Laforgia, ex area Cuperlo di Milano. Raccolgono firme anche
molti deputati che fanno capo all’ex ministro Giuseppe Fioroni come
Simone Valiante. Altri starebbero arrivando alla spicciolata e senza
dirlo pubblicamente aiutano a raccogliere le firme nelle loro città
attraverso i volontari che si sono iscritti alla piattaforma e hanno
scaricato il modulo. Sono 2500 questi volontari, fino ad oggi: se ognuno
di loro riuscirà a raccogliere 10 firme autenticate, ne verranno
portate sul tavolo di Renzi 25 mila, molto di più di quelle necessarie
per indire un referendum e chiedere il congresso.
«Ci sono
consiglieri comunali, regionali, semplici cittadini, ex iscritti al Pd
che vogliono ritornare ad impegnarsi nel partito», dice Emiliano che
domenica sarà a Firenze insieme al presidente della Regione Toscana
Enrico Rossi, anche lui pronto a candidarsi alla segretaria contro
Renzi. I due però stanno unendo le forze e domenica prossima saranno
insieme nel capoluogo toscano dove verranno raccolte altre adesioni. Lì
il punto di riferimento è la consigliere regionale Serena Spinelli,
anche lei una volta vicina a Cuperlo.
Anche in Piemonte c’è
movimento tra amministratori comunali e regionali, in tutto una
trentina. Tra questi una collaborazione con Emiliano l’ha iniziata il
consigliere di Torino Enzo Lavolta, vicepresidente del consiglio
comunale e secondo tra i più votati in città. A Reggio Emilia il
consigliere comunale Dario di Lucia ha già raccolto 56 firme in due
giorni. In Basilicata è attivo il consigliere regionale Pietro
Lacorazza. Poi i circoli del Pd, come quello in Lombardia di
Prato-Bicocca, nel Lazio di Monterotondo.
De Santis racconta che
in questo suo lavoro di coordinamento e di organizzazione in giro per
l’Italia ha scoperto uno stato comatoso del partito. E questo rende
difficile la raccolta delle firme, perchè in alcune realtà non ci sono
iscritti. «Il Pd è commissariato in Veneto, Sardegna, Liguria. Lo stesso
in molte federazioni provinciali. In alcune città non è possibile
iscriversi nemmeno on line. Abbiamo ricevuto lettere di ex iscritti che
vorrebbero rinnovare la tessera e non sanno come fare. A Reggio Calabria
c’è un gruppo che si è avvicinato a noi che non riesce a iscriversi dal
2013».