Repubblica 9.12.16
I sindaci anti-profughi in Lombardia e Piemonte 2mila no all’accoglienza
Previsto l’obbligo di ospitare tre rifugiati ogni mille abitanti, ma la quota scende a 1,5 per le città metropolitane
La mappa dei 5.400 Comuni che hanno chiuso le porte In controtendenza Toscana ed Emilia. Il piano del Viminale
di Vladimiro Polchi
ROMA.
«In Lombardia sono oltre mille. In Veneto, più di trecento. Nel Lazio,
duecentosettanta ». Al Viminale si aggiorna la lista dei Comuni a
“migranti zero”, che non ospitano cioè alcun rifugiato. Contro di loro
si muove il nuovo Piano nazionale d’accoglienza: 5.400 sindaci a giorni
dovranno aprire le porte delle loro città a tre migranti ogni mille
abitanti (come anticipato ieri da Repubblica). Che la partita della
redistribuzione sia difficile, lo dimostra una notizia di questi giorni:
a un bando pubblicato dalla prefettura di Genova per l’accoglienza di
350 profughi è arrivata una sola offerta, da una struttura di Rapallo.
Insomma, tanti Comuni si chiamano ancora fuori dall’emergenza. Non solo.
Stando a un sondaggio di YouGov, il 52% degli italiani (record in
Europa) ritiene che «ci sono così tanti immigrati ormai, da non sentirsi
più a casa propria». Eppure, archiviato il referendum costituzionale, i
numeri degli sbarchi spingono il Viminale a forzare la mano: 174.603 i
migranti già arrivati sulle nostre coste (nel corso dell’intero 2014,
anno record, se ne contarono 170.100). Per la Commissione Ue, l’80% sono
irregolari. Esaurita da tempo la macchina dell’accoglienza, con ben
175.143 rifugiati ospitati, rispetto ai 103mila dell’anno scorso. Non va
meglio la partita dei ricollocamenti. Ieri la Commissione Ue ha
pubblicato i nuovi dati: finora sono stati trasferiti in altri Paesi
europei solo 8.162 migranti, 6.212 dalla Grecia e 1.950 dall’Italia.
Dovevano essere 40mila in due anni. Stando alla Commissione, per
trasferire tutti i rifugiati previsti entro settembre 2017, da ora in
poi gli Stati membri dovrebbero accettare almeno 2.000 ricollocati al
mese dalla Grecia e 1.000 dall’Italia. Non solo: da aprile 2017 le
ricollocazioni mensili dovrebbero salire a 3.000 dalla Grecia e 1.500
dall’Italia. Obiettivo ritenuto inverosimile dal Viminale. In attesa
dell’Europa, al ministero dell’Interno fanno dunque partire il nuovo
Piano migranti, concordato con l’Anci.
La lista dei sindaci che
rifiutano profughi sul proprio territorio è lunga, basti pensare che
oggi sono 5.400 su 8.000. A livello regionale, la situazione è
abbastanza proporzionata al numero di residenti: la Lombardia ospita
oggi il 13% di tutti i rifugiati, il Lazio il 9%, Veneto, Piemonte,
Campania e Sicilia, l’8% ciascuno. Toscana, Emilia-Romagna, Puglia, il
7%. Ma il problema sono i “ribelli” interni a ogni regione: in Lombardia
solo 503 Comuni su 1.527 accolgono rifugiati, in Piemonte 286 (su
1.207), in Toscana 223 (su 279), in Veneto 231 (su 579). E ancora: nel
Lazio 108 (su 378) fanno la loro parte, in Emilia-Romagna 201 (su 334),
in Sicilia 122 sindaci (su 390), in Campania 158 (su 550) e in Calabria
122 (su 409). Ora tutti dovranno aprire le loro porte. Nonostante anche
molti sindaci Pd mal digeriscano la distribuzione forzata dei migranti,
il fronte che si annuncia più caldo è quello dei Comuni di Lombardia,
Veneto e Liguria, dove i governatori del centrodestra hanno dichiarato
di non riconoscere le quote loro attribuite.
Il Piano oltretutto
prevede nuove quote. Non più 2,5 migranti ogni mille abitanti, come
previsto originariamente, ma 3 ogni mille visti i numeri record del
2016. Saranno comunque esclusi i sindaci che aderiscono alla rete Sprar
d’accoglienza diffusa e quelli che già hanno sul proprio territorio un
numero proporzionato di rifugiati, gli altri invece dovranno abituarsi a
ospitare migranti “catapultati” in città da gare prefettizie. Solo le
città metropolitane saranno alleggerite: la loro quota scenderà a 1,5
migranti ogni mille abitanti, in quanto già danno ospitalità a migliaia
di rifugiati, oltre a essere hub di transito per i flussi diretti verso
il Nord Europa. Non manca infine un sostengo per i comuni virtuosi, che
potranno contare su un fondo di 500 euro per ogni migrante ospitato.