sabato 3 dicembre 2016

Repubblica 3.12.16
L’alta affluenza all’estero scatena la lite
Vigilare bene
di G. C.


ROMA. In un testa a testa tra il Sì e il No, sarà il voto all’estero a risultare decisivo. I sospetti lievitano. Da Salvini a D’Alema fino a Berlusconi i leader del No chiedono vigilanza, ipotizzano brogli, mentre decine e decine di sacche di iuta con sopra i sigilli del Ministero degli Esteri stanno arrivando all’aeroporto di Fiumicino. Sono stati 210 gli aerei messi a disposizione, scortati da funzionari della Farnesina.
L’affluenza dovrebbe attestarsi sopra il 35%. Probabilmente saranno circa un milione e 500 mila gli elettori italiani all’estero. Eugenio Marino, il responsabile dem degli italiani all’estero esemplifica: «Percentuali di affluenza alte in Svizzera e in Inghilterra. Ma è evidente che in Sud America, ma anche negli Usa o in Australia, è meno massiccia la presenza al voto». Nel dettaglio i dati di affluenza darebbero: Brasile 31%, Svizzera 42,6%, Germania 30%, Regno Unito 36%, Albania sotto 10%, Argentina 35%. Gli aventi diritto sono 4 milioni.
Nonostante le garanzie che la stessa Farnesina fornisce, le polemiche continuano. Il leader della Lega, Matteo Salvini attacca senza mezzi termini: «I voti all’estero sono inventati o comprati da Renzi». «Con il voto a matita tutto è possibile » sottoscrive Silvio Berlusconi. «Le polemiche stanno a zero, siamo seri», ha subito replicato il presidente del Consiglio. «Parole inaccettabili, quelle di Salvini», ha aggiunto il vicesegretario Pd Lorenzo Guerini.
Il Pd è diviso anche su questo. Massimo D’Alema, schierato per il No, ha rilanciato l’accusa: «Occorre essere sorveglianti e vigilanti sui voti degli italiani all’estero. Alcuni giornali parlano di un milione e 600 mila voti. Non credo che sia un dato realistico. Il massimo della partecipazione è stato di un milione e duecentomila quando dovevano eleggere i loro rappresentanti. Se fosse vero, sarebbe la prova provata che c’è dietro un imbroglio». Poi rincara: «Che la nostra Costituzione sia scritta da persone che vivono in Argentina, che non parlano neppure più l’italiano, mi sembra una bizzarria oltre i limiti, nel caso in cui si tratti di persone vere e non di schede elettorali comprate e riempite da una sola mano».
L’influenza del voto all’estero potrebbe incidere comunque del 3% sul risultato finale, secondo le ultime proiezioni dei partiti.
( a. d’a) ( g. c.)