giovedì 1 dicembre 2016

Repubblica 1.12.16
Nuovi senatori, la scheda per eleggerli non esiste
di Lavinia Rivara

Ma esiste questa scheda? No. E non potrebbe neanche essere predisposta, dal momento che manca la legge elettorale da cui dovrebbe scaturire.
MA LA RIFORMA PREVEDE L’ELEZIONE DEI NUOVI SENATORI DA PARTE DEI CITTADINI?
La risposta è Nì. Il nuovo articolo 57 della Costituzione prevede che i Consigli regionali e delle province autonome «eleggono, con metodo proporzionale, i senatori fra i propri componenti e, nella misura di uno per ciascuno, fra i sindaci dei comuni dei rispetti territori». Fin qui si tratta dunque di una elezione indiretta. Ma in un comma successivo è stato inserito un passaggio che prefigura invece una forma di elezione diretta: i senatori – si legge - saranno eletti «in conformità alle scelte espresse dagli elettori per i candidati consiglieri in occasione del rinnovo dei medesimi organi». Il tutto secondo le modalità da stabilire con una apposita legge elettorale.
PERCHÉ È STATO INSERITO QUESTO RIFERIMENTO ALLE SCELTE DEI CITTADINI?
Perché una parte della minoranza del Pd si è rifiutata di votare la riforma in prima lettura, dissentendo proprio sulla mancanza di una elezione diretta. Poi, grazie ad un accordo nel partito e nella maggioranza, è stato introdotto nel testo il voto dei cittadini.
COME POTRANNO COESISTERE LE DUE NORME?
Le soluzioni tecniche sono diverse, dipende da come verrà scritta la legge elettorale del Senato CI SONO GIÀ DELLE PROPOSTE E DEGLI IMPEGNI PRECISI SU QUALE LEGGE ADOTTARE?
Sì. Nove mesi fa 24 senatori della minoranza dem hanno presentato un disegno di legge (primi firmatari Vannino Chiti e Federico Fornaro) che prevede di fatto l’elezione da parte dei cittadini. Solo nello scorso ottobre la direzione pd ha fatto proprio quel testo, rilanciato anche ieri da Renzi. Prevede che l’elettore riceva 2 schede: una per il rinnovo del Consiglio regionale e una per la scelta dei senatori attribuiti alla Regione, da selezionare con collegi uninominali. Sulla base delle graduatorie scaturite dal voto le assemblee regionali eleggeranno i senatori-consiglieri, senza poter modificare le indicazioni degli elettori.
QUINDI HA RAGIONE RENZI QUANDO DICE CHE SE VINCE IL SÌ I SENATORI SARANNO ELETTI DAI CITTADINI?
Quello del premier è un impegno politico. Ma su quella proposta la discussione in Parlamento non è neanche cominciata perché, come ha ricordato lo stesso Renzi, prima deve essere approvata la riforma costituzionale col referendum. Poi si dovrà trovare una intesa almeno nella maggioranza. E non si possono escludere modifiche o incidenti di percorso.