Repubblica 14.12.16
L’ultima spiaggia degli “stop Donald”
di Vittorio Zucconi
CON
le stesse probabilità di un meteorite che lo colpisse la mattina del
giuramento, nove “Grandi Elettori” presidenziali democratici più un
disertore repubblicano s’illudono di fermare Donald Trump. L’ultima
spiaggia degli irriducibili sono le riunioni nelle capitali degli Stati
lunedì prossimo dove i 538 cittadini scelti l’8 novembre scorso per
deporre il loro voto a favore di Trump o di Clinton in teoria, molto in
teoria, potrebbero non rispettare il mandato e votare per chi vogliono.
Più che un’ultima spiaggia, questa “Operazione Stop Trump” è un lontano
pianeta e in 29 dei 50 Stati Uniti più il Distretto di Columbia la legge
locale proibisce il salto della quaglia. Ma lo sconfitto Machiavelli di
Hillary, John Podesta, ci prova, perché nella storia della Repubblica
nessuno è mai entrato alla Casa Bianca con uno svantaggio paragonabile
al 2,1% e ai 2,8 milioni nei voti popolari accusato da Donald. I “Boia
chi Molla” osservano che i Padri della Patria avevano creato il Collegio
Elettorale proprio per evitare che demagoghi, imbonitori e potenze
straniere potessero impadronirsi del timone e il vincitore trarre
profitto da interessi privati. Dunque l’interferenza dei Kremlin Boys
nella campagna elettorale a favore del Grande Cotonato e gli evidenti
conflitti di interessi del Super Palazzinaro rappresentano proprio
quell’ingerenza straniera che dovrebbe squalificarlo. Non accadrà. Con
306 elettori contro 232 Trump può dormire sereno nella torre. L’ultimo
hurrà vuole soltanto segnalare che il rancore coltivato dai repubblicani
contro Obama è ancora vivo, ma questa volta lotterà contro di loro
dalla riva opposta del fiume dell’odio.