martedì 13 dicembre 2016

Panorama 8.12.2016 
Un principe saudita vuole autorizzare le donne al volante

Anche le donne saudite devono poter guidare. Non lo dice un’organizzazione femminista ma un influente principe saudita, imprenditore e multimiliardario. Alwaleed bin Talal con un tweet ha lanciato la sfida: «è tempo di finirla con questi divieti». Da anni le giovani donne del regno cercano di rompere il tabù imposto dalle gerarchie religiose: di recente hanno pure conquistato il diritto di voto nelle elezioni locali. Ma non possono ancora mettersi al volante, pena l’arresto. Alwaleed

La tv panaraba Al Jazeera dà risalto alla proposta del principe: «L’Arabia Saudita impone alle donne divieti fra i più stretti al mondo, è l’unico Paese dove non sono autorizzate a guidare». E prosegue: «Queste proibizioni sono il retaggio ingiusto di una società tradizionale, molto più restrittive rispetto a quelle consentite dai precetti della religione». Anche il Washington Post mette in risalto le contraddizioni del regno: «Impedire a una donna la guida di un’auto è oggi una questione di diritti». E continua: «Attivisti per i diritti delle donne hanno già criticato molte proibizioni nei confronti delle saudite, che devono ottenere il permesso da un marito o un parente maschio per ricevere il passaporto, espatriare o sposarsi».

il parere di Thomas Janeliunas
L’establishment religioso, iperconservatore, si opporrà a qualsiasi apertura. Ma se il desiderio di cambiamento prevarrà all’interno della casa regnante, i religiosi vi si adegueranno. I centri urbani e le zone costiere sono più aperti. Nell’entroterra il cambiamento tende a essere respinto, anche se le donne hanno un notevole potere nella società saudita. Ciò detto, la questione simbolica della guida impallidisce in confronto al principio giuridico secondo cui una donna è prima legalmente in custodia del padre (o di un parente maschio), poi del marito (o di un figlio in età avanzata).

Thomas Janeliunas è docente all’ istituto di Relazioni Internazionali dell’università di Vilnus