La Stampa 10.12.16
I 5 Stelle a muso duro
“No a Gentiloni è l’avatar di Renzi”
Di Maio: voto subito. Grillo: esecutivo dei prestanome
di Ilario Lombardo
«Al
voto subito, al voto subito!». Il M5S, il primo partito ad aver
proposto le urne e la soluzione di una legge elettorale (l’Italicum), si
trova spiazzato dagli eventi e dalle accelerazioni del Quirinale. Le
voci di un governo affidato molto probabilmente al ministro degli Esteri
Paolo Gentiloni irrompono nell’assemblea del M5S, aggiornata a ieri
sera dopo il mezzo psicodramma degenerato in rissa di mercoledì sera.
Il
M5S è costretto a trovare unità su una linea che oggi alle 17 verrà
illustrata al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Essere
ricevuti l’ultimo giorno delle consultazioni, subito prima di Forza
Italia e del Pd, pone i grillini nelle condizioni di aggiustare la
strategia anche in funzione di quale disegno si sta delineando per
Palazzo Chigi e delle scelte delle altre opposizioni, Lega Nord e
Fratelli D’Italia su tutti.
Il No dei 5 Stelle, insomma, deve
apparire più grande di quelli di Matteo Salvini e di Giorgia Meloni. Un
conto era l’ipotesi di un Renzi che continua a governare da
dimissionario, che nei piani di Luigi Di Maio sarebbe stata la
condizione ideale per aggiustare la legge elettorale, dopo la sentenza
della Corte Costituzionale, e andare al voto, con i grillini ancora
favoriti dal vento buono del referendum. Un altro è la prospettiva di
Gentiloni premier, senza data di scadenza. «Sarebbe un governo avatar»
dice il vice presidente della Camera Di Maio, allineandosi a quanto il
sodale Alessandro Di Battista aveva scritto su Facebook nel pomeriggio:
«Sapete a cosa stanno pensando i politici del Pd? A quale presidente
scegliere per far la legge elettorale contro il M5S senza che vi sia il
rischio di oscurare Renzi che certamente si ricandiderà a Palazzo Chigi.
Per questo nelle ultime ore si fa il nome di Gentiloni, renziano di
ferro e poco carismatico». «Gentiloni è l’avatar di Renzi», insiste Di
Maio: «Noi chiediamo le elezioni il prima possibile e basta». Che
qualcuno dica che saranno a giugno non è sufficiente per il possibile
candidato premier del M5S: «Chi ce lo garantisce? Fanno un nuovo governo
e tirano a campare. Basta con i governi che non passano per il popolo».
Di Maio e Di Battista offrono l’antipasto del post, in preparazione, di
Beppe Grillo, che sarà pubblicato nel caso in cui domenica venisse
confermato il nome di Gentiloni: «E’ il prestanome di Renzi - sosterrà
il comico - Hanno solo fatto un gioco di prestigio».
Dunque, il M5S,
associandosi a Salvini e alla Meloni, ribadirà a Mattarella la necessità
di tornare alle urne, anche per evitare «il trucco di una legge anti-5
Stelle». Solo che Meloni ha già evocato la piazza, se il voto non ci
sarà. Che faranno i grillini? Si adegueranno? O cercheranno di
smarcarsi? Sul punto c’è stata una discussione e non si esclude niente,
anzi. Prima i capigruppo di Camera e Senato Giulia Grillo e Luigi Gaetti
saliranno al Colle, poi si vedrà. In realtà il M5S sta ragionando su
come sfruttare lo scenario che si profila di un governo in continuità
con Renzi. I grillini sono pronti a chiedere, un giorno sì e l’altro
pure, di tornare a elezioni, con mobilitazioni e proteste permanenti,
seppur ancora da definire nei modi. «Non ci siederemo ad alcun tavolo
tecnico perché sarebbe un modo per dilazionare ulteriormente i tempi»
conferma Gaetti. «Aspettiamo la Consulta e andiamo al voto con la legge
che ne uscirà, trasferendo quelle modifiche pertinenti che possano
essere applicate al Senato. Questo governo, che ha operato in maniera
scandalosa, non deve rimanere».
Unica concessione del M5S è sul
salvataggio del Monte dei Paschi di Siena. I grillini sono favorevoli
alla nazionalizzazione. «Pensiamo prima ai risparmiatori. Mps può essere
salvata solo da un aiuto di Stato. Non è il momento di avere paura
dell’Unione Europea e di una possibile procedura d’infrazione» spiegano
gli europarlamentari in un post sul blog di Grillo. A questo punto, c’è
da credere che non si opporranno al decreto salva-Mps che il governo
presenterà nei prossimi giorni.