La Stampa 10.12.16
“Sistema Russia, dopati più di mille atleti”
Coinvolti almeno 12 medagliati di Sochi 2014 e 30 discipline, tra cui il calcio: un’ombra sui Mondiali 2018
di Giorgio Viberti
Doping
di Stato. Il rapporto McLaren, l’ultima inchiesta dell’agenzia Wada,
aggiunge altre pesantissime accuse contro la Russia. Coinvolti 1115
atleti di oltre 30 discipline sportive, in un sofisticato sistema di
doping di Stato con l’insabbiamento da parte delle autorità
istituzionali. Nel mirino ci sono i Giochi invernali, estivi e
paralimpici, non solo per quanto riguarda gli sport minori ma anche il
calcio. Le anticipazioni del rapporto McLaren, pubblicate lo scorso
luglio, avevano portato all’esclusione di numerosi atleti russi dai
Giochi di Rio e di tutta la Nazionale dalle Paralimpiadi. Ora queste
nuove rivelazioni potrebbero avere gravi conseguenze sui Mondiali di
calcio di Russia 2018 e prima ancora su quelli di bob e skeleton di
Sochi 2017.
Il doping di Stato sarebbe partito nel 2011 e avrebbe
coinvolto fra gli altri anche 4 ori di Sochi 2014 e 5 di Londra 2012.
McLaren non esita a parlare di «cospirazione istituzionale» con l’aiuto
dei servizi segreti russi e del governo di Mosca. «Un ricorso così
sistematico a sostanze dopanti non ha precedenti nella storia dello
sport - ha detto Richard McLaren, professore di diritto alla Western
University di Ontario, Canada, e incaricato dell’inchiesta dalla Wada -.
C’è stato un insabbiamento a tutti i livelli istituzionali per favorire
il conseguimento dei risultati con l’inganno».
Sale e caffè nelle provette
Alcune
provette dei test antidoping sarebbero state «inquinate» con sale da
cucina o addirittura caffè, altri 12 medagliati avrebbero scambiato i
propri campioni con altri, tanto che in alcune provette sono state
trovate sostanze fisiologicamente impossibili, come tracce di Dna
maschile nelle urine di giocatrici di hockey. Oltre a Londra 2012 e
Sochi 2014, ci sarebbero stato numerosi casi di positività anche ai
Mondiali di atletica 2013 a Mosca. Immediata la presa di posizione della
Iaaf, la Federatletica mondiale: saranno ritestati tutti i campioni
prelevati ad atleti russi dai Mondiali di Osaka 2007 in poi. «È tempo
che questa manipolazione si fermi - si legge in una nota della Iaaf -.
La nostra federazione ha lavorato in stretta collaborazione con McLaren e
la Wada, oltre metà degli atleti coinvolti nel rapporto sono già stati
sanzionati. E continueremo su questa strada non appena le documentazioni
delle indagini saranno disponibili».
Bach: «Squalifiche a vita»
Durissima
anche la reazione di Thomas Bach, presidente Cio: «McLaren ci ha
chiesto di testare altre 100 provette di Sochi, ma noi riesamineremo i
campioni di tutti gli atleti russi di quei Giochi. Se verrà provata la
strategia della truffa, io sono per la squalifica a vita di atleti e
dirigenti». Il Ministero dello Sport di Mosca respinge le accuse: «Non
esiste un sistema di doping di Stato» hanno dichiarato Vitaly Smirnov,
capo della Commissione indipendente antidoping russa (Ipadc) e il nuovo
ministro dello Sport russo Pavel Kolobkov. «Il rapporto McLaren verrà
analizzato con attenzione - ha aggiunto Dmitri Pesko, portavoce di Putin
-. La Russia è pronta a collaborare». Il vice presidente del Comitato
olimpico nazionale, l’ex schermidore Stanislav Pozdnyakov, ha invece
proclamato l’innocenza dello sport russo e dichiarato di non temere
l’esclusione degli atleti di Mosca dalle Olimpiadi invernali in Corea
nel 2018.