il manifesto 8.12.16
Referendum, non ci sarà nessun «rompete le righe»
No!.
Occorre continuare con la vigilanza sul rispetto dell’esito del voto e
non solo. Rivendichiamo il diritto di Comitati come il nostro, che sono
rappresentativi dei cittadini e da essi partecipati, di essere
ascoltati. Mentre tuttora è in atto un tentativo mediatico strumentale
di ignorare i Comitati di cittadini, di schiacciare il No sui partiti
A cura del comitato per il No
Straordinario
il risultato nel referendum del 4 dicembre che ha bocciato la
deformazione della Costituzione proposta dalla Renzi-Boschi e insieme ha
reso inservibile la legge elettorale ipermaggioritaria per la Camera
(Italicum), per di più in attesa del giudizio della Corte
costituzionale.
Il primo grande risultato è l’affluenza al voto.
Hanno votato i 2/3 degli aventi diritto, in controtendenza con le
recenti consultazioni, confermando che gli elettori, quando sanno di
poter contribuire a decidere, partecipano e votano. Grazie alle
elettrici e agli elettori italiani per questa prova di maturità e di
impegno.
Per di più questo conferma che la Costituzione non è
affatto lontana dall’interesse dei cittadini, che invece si sono
dimostrati ben consapevoli della sua importanza a garanzia della
convivenza civile, della qualità della nostra democrazia,
dell’attuazione effettiva di diritti fondamentali (lavoro, salute,
istruzione, ecc.) in essa ben descritti e per la cui attuazione
occorrono assetto istituzionale e modalità decisionali coerenti con gli
obiettivi.
Chi pensava che aumentando il numero dei votanti avrebbe vinto il Sì ha sbagliato i suoi conti.
Non
abbiamo mai creduto a questa predizione. Abbiamo sempre chiesto
anzitutto agli elettori di andare a votare, perché riteniamo che il voto
sia una prova di maturità e di democrazia e nella convinzione che
convincere astenuti ed indecisi a votare è in sé un contributo
importante alla partecipazione democratica.
Questo lo rivendichiamo con orgoglio.
Il
voto non lascia dubbi, il No ha stravinto. Dal 4 dicembre scorso
chiunque proporrà modifiche della Costituzione dovrà prestare grande
attenzione alla loro coerenza; in futuro dovranno essere sottoposte agli
elettori solo proposte chiare, senza gli imbrogli della deformazione
Renzi- Boschi.
Ora occorre continuare con la vigilanza sul
rispetto dell’esito del voto e non solo. Rivendichiamo il diritto di
Comitati come il nostro, che sono rappresentativi dei cittadini e da
essi partecipati, di essere ascoltati e messi in condizione di fare
circolare le proprie opinioni. Mentre tuttora è in atto un tentativo
mediatico strumentale di ignorare i Comitati di cittadini, di
schiacciare il No sui partiti, perfino quando la loro presenza è stata
irrilevante o tardiva nella campagna referendaria.
È una lettura
del referendum e della vittoria del No sbagliata, che ignora il grande
ruolo non solo dei Comitati ma anche dell’Anpi, della Cgil e dell’Arci.
Per
questo faremo sentire in tutti i modi possibili la nostra opinione sul
futuro della legge elettorale, che deve essere di svolta rispetto non
solo al porcellum ma anche all’Italicum.
La nuova legge elettorale
deve avere questi capisaldi: rispetto dei principi fondamentali della
Costituzione, scelta degli eletti da parte degli elettori, voto uguale
per tutti i cittadini e quindi senza premi di maggioranza tali da
contraddire il principio di parità. Una legge elettorale coerente per
Camera e Senato deve essere approvata rapidamente dal parlamento, che si
deve assumere la responsabilità politica di consentire alle italiane e
agli italiani di andare a votare appena possibile, per dare vita ad una
rappresentanza parlamentare rinnovata e credibile.
Per
approfondire questo ed altri aspetti e definire il progetto di rilancio
dell’attività dei comitati nelle nuove condizioni create dal risultato
del voto, i direttivi del Comitato per il No e quello contro l’Italicum
sono convocati il 14 dicembre alle 10, cui seguirà a metà gennaio 2017
l’assemblea nazionale dei comitati.
Non ci sarà nessun rompete le
righe: la richiesta corale che viene dai territori è di proseguire e
siamo intenzionati ad accettare questa sfida.