il manifesto 6.12.16
Raccogliamo la risorsa dei comitati del No
di Sandro Medici
A
ore sapremo il destino della nostra repubblica e di noi tutti,
cittadine e cittadini italiani. Al di là di chi prevarrà, l’impressione è
che si stia aprendo un nuovo capitolo politico, con cui sarà necessario
misurarsi, sperabilmente liberandoci dai minoritarismi che ci
tormentano e dalla condizione residuale che ci angustia.
Possiamo
farcela, dobbiamo farcela. Ripartendo dal No, dalla Costituzione, da
noi. E cominciamo a farlo con un’assemblea nazionale per l’11 dicembre a
Roma, che accoglierà e raccoglierà i protagonisti della campagna
elettorale.
Questi mesi ci consegnano una piccola ma preziosissima
certezza: aver lottato insieme con slancio e generosità, superando le
nostre stesse riserve, politiche o culturali che fossero, condividendo
la stessa tensione ideale.
I Comitati del No e tutto quel che
intorno a essi ha orbitato rappresentano una risorsa che non possiamo
permetterci di disperdere.
Con serena tenacia hanno guidato in
ogni angolo d’Italia e anche tra i nostri emigranti la battaglia in
difesa della Costituzione. Contrastando l’inerzia rassegnata e svelando
le ingannevoli blandizie, suscitando passioni ed entusiasmi, smuovendo
indifferenze e pigrizie. E ora meritano di veder riconosciuto il
patrimonio politico che hanno animato e alimentato.
Saranno certo
molti, all’indomani dei risultati referendari, a far sentire la propria
voce e a rivendicare il proprio ruolo. Con il rischio che a mancare
potrebbe essere proprio quella rete democratica che ci ha visto
partecipi. In un quadro politico incline a semplificare, che cancella le
differenze e opacizza i contenuti, che riduce le dialettiche ai soli
personalismi ed esclude le soggittività difformi. Mentre al contrario si
avrebbe un gran bisogno di esprimere la ricchezza delle esperienze
unitarie e collettive, che sono state le molecole più attive e vitali di
questa battaglia democratica.
Per questa ragione, per valorizzare
e il nostro No, la rete delle Città in comune e le associazioni della
Politica di tutt@ hanno indetto l’assemblea dell’11 dicembre. Sarà un
appuntamento costituzionale e forse costituente. Un’occasione per
ritrovarsi, per ragionare insieme non solo sui risultati del referendum
ma anche su cosa quei risultati rappresentano, come cambieranno il
paese, la politica, il futuro.
Forse lo sappiamo già, ma è bene
ribadirlo: da domani non ci sarà più tempo per le riluttanze, o per
differire a chissà quando, chissà dove, né a esercitarsi in piccolezze e
insignificanze. Saremo lì, uno per uno, una per una, ma proiettati a
ricostruire finalmente un noi.