il manifesto 5.12.16
Vince il No e la sinistra alza la bandiera
di Norma Rangeri
Secondo
Berlusconi adesso Renzi sarebbe pronto per l’Isola dei famosi. La
realtà è sfuggita al premier e il reality è la sua fallace dimensione.
Lo
dice questo voto, un terremoto politico e non solo per il significato
che assume nel contesto italiano. E’, dopo lo splendido voto austriaco,
un forte segnale per tutta l’Europa che da Vienna e da Roma riceve un
messaggio di fiducia nelle istituzioni e nelle Costituzioni
parlamentari.
La vittoria piena e travolgente del No è frutto di
una grande partecipazione popolare, di un’affluenza che travalica il
confine della consultazione referendaria per assumere i connotati di
un’elezione politica. Sfiorare il 70% di affluenza avvicina la prova
elettorale di ieri alle elezioni del 2013 (si recò al seggio il 75%
degli elettori), e dà la misura dell’opposizione alla riforma
certamente, ma anche al governo e alla leadership che lo guida. Renzi ne
ha preso atto ieri notte annunciando le dimissioni.
Avremo tempo e
modo di analizzare a fondo la geografia di questo voto, ma intanto è
evidente che a traballare non è solo palazzo Chigi perché anche al
Nazareno si dovrà prendere atto della sconfitta del Pd condotto dal suo
segretario nella battaglia di uno contro tutti. La destra e Berlusconi,
che paladini della Costituzione non sono mai stati, colgono un risultato
politico necessario a mantenerli in vita. Se sarà anche sufficiente a
riunirli lo vedremo.
Più chiara e netta è invece la traiettoria
del M5Stelle che alla fine ha sposato la campagna mobilitando le piazze e
i social network con le sue figure più rappresentative, da Grillo alle
giovani sindache ai parlamentari che hanno tenuto il campo davanti alle
telecamere.
E, tra tutti i vincitori, la sinistra porta a casa la
bandiera della vittoria morale. Una bandiera importante perché è stata
la sinistra, con tutte le sue associazioni, dall’Anpi alla Cgil, a
difendere la Costituzione senza se e senza ma.