giovedì 15 dicembre 2016

I firmatari del manifesto «Il ’68 per il Sì»
Gentiloni rappresenta «il meglio del movimento del ’68»
Corriere 15.12.16
Gli ex del ’68 contro Capanna: il premier? È il meglio di noi
di Maria Teresa Meli

Paolo Gentiloni divide i sessantottini. L’altro ieri Mario Capanna, in un’intervista al Corriere della Sera , ha fatto una sorta di atto di disconoscimento del presidente del Consiglio, che da giovane militava nel Movimento studentesco, sostenendo di non essersi mai accorto della sua presenza nel Ms, benché poi ammetta di aver fatto un comizio con lui nel lontano 1973. Ma molti dei militanti di allora non hanno gradito la presa di posizione del loro ex leader. Quei sessantottini, al contrario di Capanna, la sera della nomina di Gentiloni a premier hanno festeggiato. Si sono scambiati sms e telefonate, entusiasti perché «uno di loro» è andato a Palazzo Chigi.
E sull’onda dei ricordi e dell’orgoglio targato ’68 qualcuno ha ricordato quando da Milano si approdava a Roma, con poche lire in tasca, e Paolo Gentiloni, sempre gentile e affabile, ospitava i «compagni» del Movimento a pranzo nel palazzo omonimo, dove il solerte Settimio in guanti bianchi dispensava cibo a tutti.
Bei tempi, quelli, e belli anche questi stando ai contestatori di Capanna, secondo i quali Gentiloni rappresenta «il meglio del movimento del ’68», con buona pace di quello che dice e pensa l’ex leader.
Giovanni Cominelli, ex consigliere regionale lombardo, Sergio Vicario professionista delle comunicazioni, l’ex capo Katanga Mario Martucci, detto «Manina», Nino Bertoloni Meli, giornalista, l’architetto milanese Franco Origoni, il piccolo editore Livio Muci e tanti altri che hanno idealmente brindato al governo Gentiloni si sono allontanati da Capanna non da ora. Sono infatti gli stessi ex Ms che qualche tempo fa hanno redatto un manifesto intitolato «Il ’68 per il Sì» per dare il loro appoggio alla riforma costituzionale.
Ma le tensioni tra gli ex Ms non riguardano solo Gentiloni. Tra due anni correrà l’anniversario del ’68 e alcuni di loro temono che Mario Capanna abbia in mente di organizzare una grande celebrazione con se medesimo nel ruolo dell’«unica vestale».