Corriere 2.12.16
Ora gli ebook sono libri anche per l’Europa
di Cristina Taglietti
Ora
un libro è un libro anche per l’Unione Europea, a prescindere dal
supporto su cui viene letto. C’è la riduzione dell’Iva sugli ebook e
sulle pubblicazioni digitali allo stesso livello dei prodotti cartacei
nel pacchetto legislativo con cui la Commissione europea riforma il
sistema di funzionamento dell’imposta per le vendite online. L’obiettivo
delle nuove norme è semplificare il sistema esistente e sostenere lo
sviluppo dell’e-commerce transfrontaliero.
Bruxelles ha deciso di
consentire agli Stati membri che lo vogliano e che di fatto già hanno
aliquote Iva ridotte per libri e giornali, di applicare lo stesso
trattamento anche a quelli in formato digitale. Una battaglia in cui gli
editori italiani sono stati in prima fila insieme alla Francia e al
Lussemburgo, i primi due Paesi ad applicare l’Iva ridotta ai libri
elettronici. Con la legge di Stabilità dello scorso anno anche l’Italia
aveva fatto questa scelta, riducendo, dal primo gennaio 2015, l’Iva
sugli ebook dal 22 al 4 per cento, come per i libri di carta e correndo
il rischio di incorrere in una procedura di infrazione.
Per questo
il ministro per i Beni e le Attività culturali Dario Franceschini la
definisce «una vittoria italiana, una scelta di civiltà e buon senso
perché un libro è un libro, a prescindere da quale sia il formato in cui
si presenta o attraverso il quale viene venduto». Franceschini ha
sottolineato: «In tutti i Consigli dei Ministri della Cultura e nel
documento finale del Semestre italiano di presidenza europeo abbiamo
sottolineato la necessità di arrivare a questa equiparazione».
Un
commento su cui si allinea anche il presidente dell’Associazione
Italiana Editori (Aie) Federico Motta: «È una decisione che aspettiamo
da tempo. Siamo stati i primi a chiedere che l’Iva per libri cartacei e
digitali fosse equiparata». Motta ricorda il lancio di #unlibroèunlibro ,
«campagna di grande successo, condivisa dal ministro Franceschini che
l’ha portata avanti con convinzione come posizione italiana quando in
Europa era minoritaria. Adesso tutti i lettori europei potranno avere
gli stessi diritti. Auspichiamo ora un iter spedito perché la proposta
diventi operativa».
Anche la Federazione degli editori europei
(Fep) e la Federazione europea e internazionale dei librai (Eibf)
«accolgono con favore» la decisione. La speranza, ora, è che le nuove
favoriscano una maggiore diffusione della lettura che, in Italia, rimane
il grande problema.