Corriere 1.12.16
Storia di una guerra civile fra comunisti e socialisti
risponde Sergio Romano
Mi
ha sorpreso leggere su un giornale l’affermazione di un lettore che la
Repubblica di Weimar sarebbe crollata per via delle manifestazioni
congiunte del partito Nsdap e del Kpd. E ancora di più la conferma di un
giornalista che ha fatto riferimento a una mostruosa alleanza
destra-sinistra. Non mi pare però che il solo fatto che Göring abbia
sfruttato una mozione dei comunisti per provocare la destituzione di Von
Papen possa essere interpretato come una alleanza tra i due partiti.
Potrebbe raccontare come si svolsero i fatti?
Antonio Fadda
Caro Fadda,
A
Berlino, il 9 novembre del 1918, un uomo politico social-democratico,
Philipp Scheidemann, proclamò sulle ceneri del Reich guglielmino, di
fronte al Reichstag, la nascita della Repubblica tedesca. Ma nello
stesso giorno, di fronte a un altro palazzo di Berlino, un ex
social-democratico, Karl Liebknecht, proclamava la nascita della Libera
Repubblica socialista. Liebknecht era uno dei fondatori della Lega
spartachista e avrebbe partecipato, un mese dopo, alla costituzione del
Partito comunista tedesco. Le due Repubbliche si combatterono
sanguinosamente nelle strade di Berlino e di altre città tedesche sino a
quando la prima prevalse grazie all’alleanza che il ministro
social-democratico della Difesa, Gustav Noske, aveva stretto con i Corpi
franchi della estrema destra tedesca. Liebknecht e Rosa Luxemburg
furono catturati e letteralmente massacrati nel gennaio del 1919.
Non
é sorprendente, quindi, che il Partito comunista tedesco, prima
dell’avvento di Hitler al potere, considerasse la social-democrazia come
il peggiore dei due mali. Vi furono persino sezioni comuniste,
soprattutto a Berlino, per cui la politica sociale dei nazisti era più
anti-capitalista di quella dei social-democratici. E vi furono cortei in
cui i militanti del Partito nazionalsocialista sfilavano dietro una
grande bandiera rossa in cui la croce uncinata era stata
considerevolmente rimpicciolita.
Erano gli anni in cui anche la
Russia sovietica preferiva trattare con i fascisti e i conservatori
piuttosto che con gli odiati cugini socialisti. La sua linea politica
cambiò soltanto quando Mosca capì, dopo l’incendio dei Reichstag, che
Hitler era deciso a colpire con altrettanta brutalità le due grandi
famiglie della sinistra europea. Quanto ai nazisti di sinistra, Hitler
li eliminò fisicamente nella notte dei lunghi coltelli, fra il 29 e il
30 giugno 1934.