Corriere 13.12.16
«Non entreremo più in Aula» E Grillo prepara la piazza
Il ritorno sul palco, ma con poca politica. Di Maio: vogliono solo la pensione
di Emanuele Buzzi
GENOVA
Il botto arriva a spettacolo finito: «Abbiamo deciso che tutto il
gruppo dei parlamentari uscirà da domani da quel Parlamento finto e il
Parlamento lo farà in mezzo alla strada». Ad annunciarlo è Beppe Grillo,
con una frase sibillina che fa presagire un Aventino permanente.
Un’ipotesi allo studio in queste ore dei Cinque Stelle, un’ipotesi che
però finora non aveva trovato conferme. Poco dopo Luigi Di Maio
chiarisce, ma solo in parte: «Le dimissioni per ora non sono in
programma».
Mentre a Roma i Cinque Stelle si preparano per la
piazza, a Genova il loro leader torna sul palco per lo show «Grillo vs
Grillo». Al teatro Politeama — esaurito per l’occasione — in platea
anche Di Maio con la fidanzata Silvia Virgulti, seduti accanto alla
famiglia di Grillo. Qualche fila dietro Gino Paoli con cui il leader M5S
scherza: «C’era un posto per gli anziani più in là...». «Ogni volta che
inizio una tournée o crolla il governo o cambia il capo dello Stato»,
ironizza. E parla dei suoi rapporti in famiglia: «Mi passi l’olio?
Prenditelo te, uno vale uno». Poca politica, molti aneddoti privati.
Poi, all’improvviso, qualche freddura. «Dai, non addormentarti, adesso
che c’è Gentiloni». Poi si corregge: «Renziloni». E scherza: «È arrivata
una macchina blu senza nessuno dentro ed è sceso Gentiloni».
Il
leader parla anche fuori dal palco. «Queste che vanno avanti in queste
ore non sono consultazioni, ma un’invasione degli ultracorpi: potrebbero
anche non finire mai i primi ministri già pronti nel paradiso
sotterraneo delle banche. Noi abbiamo deciso di non partecipare a questa
sceneggiata», scrive sul suo blog. E — annunciando un flash mob a
sorpresa in una città prima del 24 gennaio — prosegue: «Non importa
quali e quanti avatar usa e getta potranno occupare la posizione di
primi ministri attraverso manovre di palazzo». Anche Di Maio attacca:
«Pensano di poter tirare a campare fino alla pensione parlamentare
(settembre 2017) — dichiara su Facebook — e intanto faranno le nomine
nelle grandi aziende di Stato. Sono degli illusi. Più lasceranno
Gentiloni a Palazzo Chigi, più il loro consenso crollerà». Il Movimento
sembra già proiettato verso le urne. E i Cinque Stelle — che non hanno
partecipato alle consultazioni con Gentiloni e oggi diserteranno l’Aula
per il voto di fiducia — si mostrano ottimisti, forti dei sondaggi che
li danno in crescita. Secondo il vicepresidente della Camera, i partiti
«si stanno scavando la fossa». Per Alessandro Di Battista: «Prima o poi
si voterà... e come hanno preso una sveglia il 4 dicembre, prenderanno
un’altra sveglia alle prossime politiche». Interviene anche Danilo
Toninelli, annunciando incontri con docenti per la riforma della
Pubblica amministrazione e lanciando una riforma costituzionale Cinque
Stelle.