Corriere 11.12.16
il vizio antico, fuga dal carro perdente
di Aldo Grasso
Il
carro dei vincitori ci mette poco a trasformarsi nel carro dei
perdenti. E allora è tutto un scendi scendi. In questi giorni non si
assiste ad altro. Il più esplicito è stato il senatore Vincenzo D’Anna:
«L’esperienza di Ala è finita, perché è finita l’idea di dare un
sostegno alla politica riformista proposta da Renzi. Superata questa
fase specifica, va ripensato il collocamento delle forze moderate e
liberali rispetto alla fase nuova che si prospetta... Serve un manifesto
di valori e chi lo interpreta, Verdini e Zanetti? Non ne hanno lo
spessore». Traduzione: fermate il carro, voglio scendere!
Ala sta
per Alleanza Liberalpopolare-Autonomie, il gruppo parlamentare voluto da
Denis Verdini per sostenere il governo Renzi e di cui D’Anna era
ciarliero esponente (si ricorda, tanto per capirne la statura politica,
un suo raffinato commento su Rosy Bindi: «L’unico nemico che ha la Bindi
è madre natura»).
Però, la politica funziona così: quando le cose
vanno bene si sale, quando vanno male si scende. Gli americani chiamano
questa tendenza bandwagoning , salire sul carro dove suona la banda
all’interno di una parata. In Usa si usa così, anche se in una celebre
lettera all’insegnante di suo figlio il presidente Abraham Lincoln
scriveva: «Cerchi di dare a mio figlio la forza per non seguire la
massa, anche se tutti saltano sul carro del vincitore».
Ora la banda non suona più. Il carro è funebre. Renzi chi?