domenica 11 dicembre 2016

Corriere 11.12.16
Il «paradosso nordico»: le donne vengono uccise di più
di Luigi Offeddu

I 4 Paesi al mondo che più rispettano l’uguaglianza fra i sessi e i diritti delle donne sono tutti incastonati nel Nord Europa: Islanda, Finlandia, Norvegia, Svezia. Sono, come dicono in coro il World Economic Forum, l’Unesco e l’Ocse, le 4 «best countries for women», le 4 nazioni dove per una donna è meglio vivere e lavorare. Eppure, tre fra loro — Finlandia, Norvegia e Svezia— hanno anche un primato opposto e raggelante: molto più che nei Paesi del Sud Europa, le donne vi sono maltrattate, offese e anche uccise dai loro partner diretti. Il femminicidio, e altre barbarie, non conoscono confini. È il cosiddetto «paradosso nordico» cui i ricercatori non hanno ancora trovato una risposta sicura. La Finlandia, per esempio: è seconda nella classifica delle best countries, è riuscita a colmare l’85 per cento delle differenze di genere fra i sessi, ma secondo varie ricerche e uno studio più recente del giugno 2016 comparso su Social science and medicine il 30 per cento delle sue donne subisce durante l’arco della vita quella che viene definita «violenza fisica, violenza sessuale, stalking e aggressione psicologica da un partner attuale o passato»; mentre la stessa media nell’Unione Europea è del 22%. E la Svezia? Quarta fra le best countries, ma con un 28 per cento di violenze domestiche subite in media dalle sue donne. E la Danimarca? Numero 19 fra le best countries, agghiacciante primo posto (32 per cento di casi nell’arco di una vita) per abusi, botte, umiliazioni con vittime femminili. Mentre Italia, Portogallo o Spagna — Paesi del Sud tradizionalmente associati a immagini di machismo o comunque di pesante disuguaglianza fra i sessi (che comunque esistono davvero, non sembrano essere solo luoghi comuni) — restano al di sotto del 30 per cento. Il «paradosso nordico» ha trovato finora due sole ipotesi di spiegazione. Primo, dipende molto dal numero delle denunce, in un Paese che garantisce loro parità di genere e (in teoria) pieni diritti civili, le vittime si sentono più libere di denunciare ciò che loro accade. Seconda ipotesi: garantendo pieni diritti civili alle donne, le best countries provocano la reazione di uomini che si sentono minacciati nel proprio potere e nella propria identità, perciò rispondono sempre più con l’unica arma che conoscono, la violenza. Può essere: ma è un’ipotesi che fa rabbrividire.