Repubblica 29.11.16
Par Condicio
Vigilanza Rai sui tempi in tv lite tra Maggioni e l’opposizione
di Aldo Fontanarosa
ROMA.
E adesso, nella commissione di parlamentari che vigila sulla Rai, va in
scena anche il minuto di sospensione. Lo decide il presidente Roberto
Fico quando la lite tra il numero 1 della tv di Stato Monica Maggioni e i
Cinquestelle supera il livello di guardia. Motivo dello scontro è il
referendum istituzionale e il tempo che la tv pubblica dedica ai fronti
del Sì e del No. Il presidente Maggioni - ospite della Commissione con
l’ad Antonio Campo Dall’Orto e Giancarlo Leone - parla di uno «sforzo
enorme» della Rai per dare voce a tutti. Il regolamento della
Commissione sulle “pari opportunità” televisive è stato osservato «in
modo scrupoloso». Campo Dall’Orto sforna tutti i numeri a riprova
dell’equilibrio di Viale Mazzini, che peraltro ha speso «100 ore di
programmazione » al tema referendario; cui vanno aggiunte le 19 ore
“autogestite” dai comitati. Il deputato Peluffo (del Pd) fa notare che
il Garante per le Comunicazioni (AgCom) ha mosso rilievi solo a
RaiNews24, che sta già riequilibrando in favore del no.
Il clima
in commissione, però, non è dei migliori. Mentre Maggioni e Campo
Dall’Orto parlano, Forza Italia (con Brunetta e Gasparri), i
Cinquestelle con il senatore Airola cercano di intervenire (non si
potrebbe), chiacchierano tra loro. Dopo la guerra dei nervi, partono le
bordate vere. L’ex ministro Brunetta bolla i massimi dirigenti Rai come
«esponenti di un regime, ma stupido perché i regimi intelligenti
lasciano spazio agli altri». Ecco Gasparri, che si aggrappa a Manzoni:
«Renzi ha l’acqua alla gola. I suoi bravi lo servono, ma alla fine Don
Rodrigo finisce male». Ma è la deputata grillina Dalila Nesci (con tanto
di felpa “IoVotoNo”) a far saltare il banco quando accusa Maggioni di
«ipocrisia». Espressione che «rasenta l’inaccettabile», si ribella
Maggioni, «per chi come me rispetta le istituzioni».