martedì 22 novembre 2016

Repubblica 22.11.16
Il sociologo Marc Lazar: “Gli elettori non vogliono hollande”
“Ma i giochi non sono ancora fatti la gauche torni ai fondamentali”
Ora per i socialisti cambia tutto: il loro candidato dovrà essere l’avversario del liberismo economico di Fillon
di Anais Ginori

PARIGI. Marc Lazar, professore di storia e sociologia a Sciences Po, la vittoria a sorpresa di François Fillon può condizionare la corsa per la candidatura a sinistra?
«Se confermato al secondo turno, come sembra quasi certo, è un risultato che modifica profondamente lo scenario politico per la sinistra. Sia François Hollande, sia Manuel Valls, speravano che il candidato fosse Nicolas Sarkozy. In questo caso, infatti, avrebbero potuto far leva sull’antisarkozysmo. Ora non sarà più così facile. Il candidato della sinistra dovrà tentare di posizionarsi come l’avversario del liberismo economico e del conservatorismo culturale di Fillon».
Si annuncia una campagna elettorale con differenze più marcate tra destra e sinistra?
«Come spesso succede in Francia durante le elezioni presidenziali riapparirà il vecchio antagonismo, almeno per il tempo della campagna elettorale. La sinistra dovrà tornare ai fondamentali, superando la divisione tra forza di governo e di contestazione ».
Per Hollande la ricandidatura diventa più difficile?
«Tutti i sondaggi mostrano da mesi che i francesi non vogliono una ricandidatura né di Sarkozy né di Hollande. Ieri c’è stata una prima conferma. Hollande ha davanti un’equazione quasi impossibile. Se non si ripresenta, sarebbe la prima volta nella Quinta Repubblica per un Presidente in carica e una clamorosa ammissione di fallimento del suo quinquennio. Se invece si presenta, rischia di perdere le primarie della sinistra, forse addirittura al primo turno come Sarkozy. A quel punto sarebbe annientato, ridicolizzato agli occhi della Francia e del mondo».
L’uscita di scena di Juppé potrebbe aiutare Emmanuel Macron?
«Macron spera sicuramente nell’eliminazione di Juppé per poter recuperare una parte del suo elettorato che non appoggerà Fillon. C’è anche il dato sugli elettori di sinistra che sono andati a votare alle primarie del centrodestra per uccidere Sarkozy. Se veramente sono stati tra il 10 a 15% dei partecipanti, sono voti che potrebbero poi andare a Macron. Il suo è uno spazio limitato ma che esiste».
E il premier Valls si emanciperà da Hollande come Fillon da Sarkozy?
«Valls sta facendo di tutto per impedire a Hollande di ripresentarsi. Ma rispetto a Fillon, il premier dovrebbe candidarsi a caldo, mentre è ancora in carica e con una politica di governo che ha diviso la sinistra. Lui stesso ha detto per mesi che esistono due sinistre inconciliabili. Adesso si vede che ha cominciato a cambiare discorso, lanciando appelli all’unità. Ma è credibile? Questa è la vera domanda ».
Ci possono essere nuovi outsider, altre sorprese?
«Sbaglia chi pensa che domenica prossima il candidato designato dal centrodestra sarà di sicuro il prossimo capo dello Stato. Le incognite sono ancora molte. Quando i francesi scopriranno il programma economico lacrime e sangue di Fillon forse cambieranno idea. Il successo popolare delle primarie dimostra che i francesi s’interessano alla politica e vogliono esprimersi. Nelle nostre democrazie qualsiasi sorpresa è ormai possibile».