martedì 22 novembre 2016

Repubblica 22.11.16
Germania. La sinistra nel caos cerca l’anti-Merkel
Contro la Cancelliera, che si ricandida, la Spd non sembra avere una strategia
Schulz e Gabriel le prime ipotesi. Lo storico Stürmer: “Ma la Cdu è distrutta”
di Tonia Mastrobuoni

BERLINO. Scene da un partito in stato di confusione. Passando in rapida rassegna le indiscrezioni delle ultime settimane, dalla Spd tedesca sono trapelate le seguenti ipotesi. Il vicecancelliere Sigmar Gabriel potrebbe prendere il posto di Frank-Walter Steinmeier a febbraio, quando il ministro degli Esteri diventerà presidente della Repubblica. Martin Schulz, rinunciando a un altro mandato da presidente del Parlamento europeo, potrebbe dunque prendere il posto di Gabriel. Oppure. Gabriel potrebbe dare le dimissioni e candidarsi contro Angela Merkel, se il partito lo appoggerà e Schulz tentare un altro mandato. Oppure. Schulz potrebbe candidarsi contro la cancelliera, Manfred Weber (Csu) prendere il suo posto al Parlamento europeo e Gabriel potrebbe rimanere vicecancelliere. Nessuno conferma, nessuno smentisce.
L’unica certezza, dopo la candidatura di Merkel ufficializzata domenica, è che la Spd non sente il bisogno di fare chiarezza. Il presidio, l’organismo più importante dei socialdemocratici, ha deciso ieri che non c’è fretta, che si può aspettare fine gennaio, prima di sapere chi sarà il principale candidato contro la cancelliera. Quando Trump avrà assunto la presidenza e l’Europa potrebbe già essere con un piede nel baratro dopo il referendum italiano e le presidenziali austriache.
Intanto, dal lato opposto dello spettro politico, sono cominciati i festeggiamenti per l’annuncio di Merkel. La numero uno dei populisti dell’Afd, Frauke Petry, ha fatto sapere che il partito approfitterà di una sua corsa al Cancellariato visto che «ha provocato il pericoloso caos dei profughi e ha fallito nella svolta energetica». E se la Spd candiderà Schulz, «che come nessun altro tedesco rappresenta il fallimento dell’Europa », i populisti sentiranno di aver vinto alla lotteria. Secondo Petry, l’ipotesi di un match tra Merkel e Gabriel sarebbe «il dream team del tramonto della Germania».
In realtà, anche in casa dei conservatori non c’è un clima di festa all’idea che Merkel corra di nuovo. Il capo della Csu, Horst Seehofer, ne ha preso atto o poco più. E ieri i vertici della Cdu hanno approvato la mozione che sarà presentata al congresso di Essen di inizio dicembre in vista della lunga campagna elettorale del 2017. Promette un’altra era di “zero deficit”, sgravi fiscali, aiuti per le famiglie e risorse per la digitalizzazione del Paese. Si galleggia.
Interpellato al telefono da
Repubblica, il brillante storico ed ex consigliere di Helmut Kohl, Michael Stürmer, spiega che quella della cancelliera «è una soluzione di emergenza: nella Cdu e nella Csu restano moltissimi dubbi su di lei». E l’argomentazione che gli piace di meno è quella addotta più o meno da chiunque: la mancanza di alternative. «Mi ricorda quella storiella che mi raccontarono in Israele su un uomo che uccide i suoi genitori e poi si presenta in tribunale chiedendo le attenuanti perché è rimasto orfano». Stürmer sostiene che Merkel «ha peggiorato in questi anni i nostri rapporti con la Russia e ha varato la catastrofica politica sui profughi che tanti danni ci sta procurando. Oltretutto, ha deciso le “porte aperte” dopo aver deciso tagli al Programma Alimentare Mondiale che hanno contribuito a mettere in moto milioni di disperati… ». Per lo storico, il risultato di undici anni di Merkel «è che la Cdu è distrutta e in futuro dovrà fare i conti con uno scenario politico molto più frastagliato ».
Certo, il quadro politico non si sta complicando solo in Germania a causa del lungo tramonto dei partiti di massa e dell’exploit dei populisti. Per Stürmer, infatti, «è l’Europa intera che sta implodendo». E non lo convincono, ovviamente, gli opinionisti anglosassoni che hanno incoronato la cancelliera come ultimo baluardo del mondo libero. «La donna più potente del mondo non può rinunciare al controllo delle frontiere, è la funzione di base di ogni Stato».