Repubblica 21.11.16
Se Rai5 non ci dice quale opera trasmette
di Siegmund Ginzberg
RAI
5 aveva annunciato per ieri mattina un omaggio alla scomparsa del
soprano Daniela Dessì mandando in onda la sua interpretazione di Adriana
Lecouvreur.
Hanno invece trasmesso un’Adriana Lecouvreur
interpretata (mirabilmente invero) da Mirella Freni. Direttore un
impareggiabile, già molto incanutito, Gianandrea Gavazzeni.
Si
sono confusi? Forse. Erano due edizioni diverse, del 1989 e del 2000
entrambe alla Scala. Si sono guardati bene dal dircelo. Il problema è
che su Rai 5 il depistaggio è sistematico. Come sistematica è la cattiva
abitudine di non fornire indicazioni su quel che si sta trasmettendo. E
men che meno si curano di leggere le proteste e i garbati suggerimenti
che da anni (vedi internet per credere) gli vengono dagli utenti di
questo servizio pubblico (per il quale paghiamo un canone). Snobismo?
Sospetto qualcosa di più banale: sciatteria più arroganza.
Quello
con l’Opera la domenica mattina su Rai 5 è un appuntamento praticamente a
sorpresa: non sai mai che opera trasmetteranno. Dà il brivido del gioco
a quiz. Accendi la tv e devi provare a indovinare di quale opera si
tratta, quale edizione e in quale teatro, chi conduce… In rete, il
palinsesto di Rai 5 è introvabile. Se vai sulla diretta, rinvia al sito.
Sul sito in genere non si trova nulla, o non quello che uno vorrebbe
sapere. La cosa più perversa è però un’altra: che quando si trova
un’indicazione, spesso è sbagliata e fuorviante. Più di una volta mi è
capitato che l’opera che veniva trasmessa non era quella annunciata sul
sito, o non in quella edizione. Mi sono detto: mettono alla prova lo
spettatore. Immagino che gli appassionati dell’opera la domenica mattina
non siano più giovanissimi. Quindi la ginnastica mentale, spremersi le
meningi per cercare di capire di che opera si tratta, non può che farci
bene. Ma perché metterci deliberatamente fuori strada?
Forse
ritengono che un appassionato debba riconoscere i pezzi musicali dopo
poche note. Se uno non ci riesce peggio per lui. Il solo modo per sapere
che cosa e chi e dove stanno suonando e cantando è all’inizio. Oppure
alla fine. Spesso però, come nel caso della
Adriana Lecouvreur di
ieri, manca l’indicazione di direttore e artisti anche all’inizio. Ai
concerti bisogna arrivare puntuali. È ovvio. Ma per chi guarda un
concerto al televisore di casa sua dovrebbe valere la possibilità di
sedersi in ritardo, o di potersi distrarre un attimo senza troppe
rampogne.