Repubblica 21.11.16
“Picchiato dai genitori per aver punito il figlio io, prof, ora ho paura”
Palermo, calci e pugni all’ingresso di una media “È stato un agguato, sono ancora sotto shock”
“Li ho denunciati: non ci si può comportare così senza pagarne le conseguenze”
di Romina Marceca
PALERMO.
Si è chiuso in casa. Adesso ha paura il professore pestato a Palermo
dai genitori di un suo alunno. La sua colpa? Avere mandato fuori
dall’aula lo studente che disturbava la lezione. «Sono molto scosso e
preoccupato per il mio ritorno a scuola. Non mi aspettavo tanta violenza
per una punizione che rientra nella normale routine della vita
scolastica», ha confidato al sottosegretario all’Istruzione Davide
Faraone che lo ha chiamato ieri per esprimere la sua solidarietà.
L’insegnante
di Scienze e Matematica della scuola media Antonino Caponnetto di
Tommaso Natale, alla periferia ovest della città, è stato vittima di un
raid punitivo al quale ha preso parte, oltre ai genitori del ragazzino,
un’altra coppia. Calci e pugni in testa e alle ginocchia. Il professore è
stato lasciato a terra, davanti alla scuola, quasi privo di sensi.
«Sono stato accompagnato subito in ospedale e ho preso la decisione di
denunciare perché avevo riconosciuto tra gli aggressori i genitori del
mio allievo e non deve passare il concetto che si possa essere così
violenti senza pagarne le conseguenze. In cinque anni di insegnamento
alla Caponnetto una cosa del genere non mi era mai capitata», ha
ricostruito l’insegnante.
Mercoledì scorso nell’aula di prima
media il professore aveva dovuto imporre la sua autorità. «Due miei
allievi invece di seguire la lezione chiacchieravano tra loro. Prima —
ha riferito anche alla polizia — ho deciso di farli spostare al primo
banco, poi, visto che non accennavano a smettere, li ho messi alla
porta». Il professore, 49 anni, ha sempre utilizzato metodi alternativi
per catturare l’attenzione di studenti dal profitto meno brillante.
«Anche quel giorno a fine lezione — ha raccontato al sottosegretario
Faraone — ho distribuito le caramelle ai miei allievi. E ovviamente
anche ai due che avevo mandato fuori».
Uno dei due ragazzini,
però, quello vendicato poi dai genitori, ha fatto un gestaccio al prof e
ha rifiutato le caramelle. «Gli ho detto che non me lo aspettavo da
lui, è sempre stato educato. Pensavo fosse finita lì», ha detto il
docente. Invece, due mattine dopo, all’entrata dell’istituto,
l’insegnante è stato chiamato ad alta voce da un uomo mentre posteggiava
la moto dentro il parcheggio della scuola. «Mi sono voltato ed è
arrivato anche il papà del mio alunno e subito dopo la madre e un’altra
donna. Hanno cominciato a picchiarmi. Ho ancora la testa molto dolente,
forse hanno utilizzato alcuni oggetti per ferirmi. Ma ero spaventato,
non ne sono sicuro».
Sotto shock anche i colleghi del professore.
«Siamo molto turbati. Non sospettavamo — ammette la dirigente scolastica
Graziella La Russa — che dietro al nostro alunno ci fosse una famiglia
così violenta». Stamattina il sottosegretario Faraone farà visita
all’istituto. «Quello che è accaduto — dice — è molto preoccupante. Bene
hanno fatto docente e dirigente a sporgere denuncia».