lunedì 21 novembre 2016

Repubblica 21.11.16
Cannabis legale, Pd e Lega votano no
L’inedita alleanza blocca la proposta di Sinistra italiana, battaglia sui mille emendamenti alla legge di bilancio
Maggioranza divisa sulla tassa Airbnb: il governo conferma il no ma secondo Boccia il settore va regolamentato
di Roberto Petrini

ROMA. Si apre con uno scontro all’interno della maggioranza la maratona della manovra in Commissione Bilancio della Camera. Causa dell’incidente, affrontato anche in una riunione notturna con il governo, è ancora una volta la questione della tassazione di Airbnb, dei bed&breakfast e delle nuove forme “alberghiere” online che caratterizzano la sharing economy e che spesso si muovono nell’incertezza fiscale o nel sommerso. Nei giorni scorsi la pd Silvia Fregolent aveva presentato una norma che imponeva agli affitti brevi una cedolare secca del 21 per cento, in sostituzione dell’Irpef. L’iniziativa fu bloccata da Matteo Renzi in persona che si pronunciò contro: «Nessuna nuova tassa», disse. Ma ieri, gli emendamenti sulla cedolare secca sono tornati: fotocopie della proposta Fregolent come quelli di Sinistra italiane e Forza Italia. Scontro acceso: alla fine la questione è stata accantonata ma il governo, come ha spiegato il viceministro dell’Economia Enrico Morando è decisamente contrario Le ragioni a favore di una regolazione tuttavia non rientrano. Lo stesso presidente della Commissione Bilancio della Camera, Francesco Boccia, ha sottolineato che la cedolare secca «non è una nuova tassa », anzi consente di pagare meno rispetto alle aliquote Irpef ordinarie. Quanto alla necessità di regolamentare il settore l’esponente Pd ha aggiunto: «Chiavi di condomini e garage vengono distribuiti a chiunque e se gli esercenti sono abusivi non c’è nessun controllo». Nessun dubbio, invece, nei deputati Pd nel bloccare, insieme alla Lega, la proposta, avanzata da Sinistra italiana, di legalizzare la cannabis e destinare le entrate aggiuntive alla ricostruzione post-terremoto.
Il clima della maratona, che prevede l’esame di circa 1.000 emendamenti, sembra riscaldarsi anche in vista dell’articolo 67 che ripropone la web tax, cavallo di battaglia di Boccia, con l’obbligo di pagare l’Iva per chi vende i servizi online, che ieri è stata oggetto anche di una apertura da parte del governo. Il tiro si sposta dunque sulle multinazionali del web che in realtà vedrebbero lesi i propri interessi anche con la cedolare del 21 per cento: la piattaforma che gestisce il sistema, come Airbnb, infatti, sarebbe chiamata a rispondere in solido a garanzia dell’incasso delle tasse se il proprietario dell’appartamento evade o non paga.
Il governo comunque, sotto pressione sul “comparto” casa, rilancia: presenterà oggi un emendamento per consentire anche agli incapienti, cioè coloro che hanno basso reddito e non possono usufruire delle detrazioni, di poter beneficiare degli sconti (fino al 75 per cento per cinque anni) in caso di ristrutturazione delle parti comuni dei condomini. Una correzione resa necessaria per incoraggiare coloro che, per mancanza di risorse, bloccherebbero la decisione di ristrutturare le parti comuni. Tra gli altri emendamenti del governo anche la proroga dell’opzione donna per il pensionamento anticipato. Resta, invece, in bilico l’ottava salvaguardia degli esodati mentre tramonta l’abbassamento dei requisiti anagrafici per l’anticipo pensionistico da 36 a 35 anni. Novità anche per il piano di decontribuzione al Sud per le nuove assunzioni: dovrebbe essere circoscritto ad una platea di giovani e non a tutti i lavoratori.