Repubblica 18.11.16
Appello degli intellettuali per salvare l’Europa “È tempo di mobilitarsi per fermare i populisti”
Da
Saviano a Wim Wenders e Felipe Gonzalez, politici, intellettuali e
uomini d’arte creano una piattaforma per far sentire la voce dei
cittadini nella Ue e prevenire le derive nazionaliste
Guillaume
Klossa Sandro Gozi Daniel Cohn-Bendit Felipe Gonzalez Robert Menasse
Roberto Saviano David Van Reybrouck Guy Verhofstadt Wim Wenders
Come
la Brexit, la vittoria di Donald Trump ancora una volta ci ha colto di
sorpresa. Eravamo per lo più convinti che un approccio ragionevole al
dibattito politico avrebbe prevalso su un discorso populista.
Le
radici della Brexit e della vittoria di Trump sono in gran parte le
stesse: aumento delle disuguaglianze, ascensore sociale bloccato, paura
della perdita di identità moltiplicata per la paura dell’immigrazione di
massa, abbandono della questione sociale, sistema educativo e culturale
carente, diffidenza verso élite ossessionate per i propri interessi
personali e verso istituzioni pubbliche percepite come costose e
inefficaci.
In entrambi i casi, le conseguenze per gli europei e per il mondo sono rilevanti.
Al
rischio di disgregazione dell’Unione Europea, causato dalla Brexit, si
aggiunge quello di un allontanamento progressivo tra gli Stati Uniti e
l’Unione Europea e della fine del mondo costruito nel dopoguerra, basato
sul multilateralismo e sulla leadership benevola degli Stati Uniti. Il
presidente americano eletto è stato chiaro: gli europei devono occuparsi
di più della propria sicurezza, politicamente e finanziariamente. Le
sue parole non fanno che accelerare una dinamica in atto sin dalla
caduta del Muro di Berlino, 27 anni fa.
Questi eventi non possono
che galvanizzare i populisti del Vecchio continente, in vista degli
appuntamenti elettorali o degli importanti referendum che si terranno
nei prossimi mesi in Austria, Italia, Paesi Bassi, Francia e Germania.
Ovunque, i partiti moderati sono minacciati.
È dunque urgente agire.
Se
noi europei non impariamo rapidamente la lezione che viene da questi
eventi, il crollo dell’Unione e la marginalizzazione dei nostri
interessi e dei nostri valori in un mondo in cui presto non
rappresenteremo più del 5% della popolazione (e dove nessuno Stato
europeo farà più parte del G7) diventeranno sempre più probabili.
Non
avremo più i mezzi per essere ascoltati, né per garantire la sicurezza,
mentre si moltiplicano le minacce alle nostre frontiere. Sarà sempre
più difficile difendere i nostri interessi economici e commerciali -
quelli della prima potenza esportatrice mondiale - quando la tentazione
protezionista troverà sempre più consenso. La nostra idea di sviluppo
sostenibile del pianeta rimarrà lettera morta. Non sarà più possibile
finanziare i nostri modelli sociali fondati sulla redistribuzione, né i
nostri importanti servizi pubblici.
Nessuno dei nostri Stati ha
gli strumenti per trovare, da solo, soluzioni a queste sfide. Ora più
che mai, l’unità europea è indispensabile. L’urgenza è quella di trovare
il modo di riconciliare i cittadini con il progetto europeo e di
inventare l’Europa del futuro, capace di offrire speranza per tutti.
L’Europa del futuro deve avere il cittadino nel cuore, e dimostrare che
serve in modo efficace gli interessi di tutti i cittadini europei, e non
solo delle proprie élite.
È questa convinzione che ci porta al
Movimento del 9 maggio, lanciato da cittadini e personalità da ogni
provenienza, da ogni settore e da ogni sensibilità del continente, per
far sì che l’Europa adotti senza indugio una tabella di marcia
ambiziosa, concreta e pragmatica. La sfida è ridurre concretamente le
disuguaglianze, stimolare la crescita, dare una risposta forte alla
questione delle migrazioni, rafforzare la sicurezza dei cittadini,
ambire a un’ulteriore democratizzazione dell’Unione e rimettere
istruzione e cultura, fondamento della nostra identità democratica, al
centro della Ue. Tra le nostre proposte ce ne sono alcune fortemente
simboliche: la creazione di un Erasmus degli studenti medi; una politica
di ricerca e sviluppo (R&S)comune nel campo della difesa; un
raddoppio immediato del piano Juncker per gli investimenti; la creazione
di liste transnazionali per le prossime elezioni europee.
In
parte siamo stati ascoltati dalle istituzioni europee, che hanno ripreso
alcune delle nostre linee guida e adottato l’idea di una tabella di
marcia.
Ma oggi è necessaria più ambizione, è giunto il momento di
lanciare una vera politica estera e di difesa europea. È tempo che
l’Unione diventi una grande potenza politica, democratica, culturale,
sociale, economica e ambientale. Il vertice europeo che si terrà a Roma
il 25 marzo prossimo, in occasione del 60° anniversario dei Trattati di
Roma, dovrà rappresentare l’opportunità di un forte rilancio dell’Ue.
Dovrà anche essere l’occasione per rafforzare la democrazia in Europa,
sviluppando di metodi di democrazia deliberativa che possano permettere
in modo efficace ai cittadini di contribuire alla definizione di
priorità per il progetto europeo, e inventare i nuovi diritti e le nuove
libertà del XXI secolo.
Senza questo nuovo slancio politico
rivolto ai nostri cittadini i demoni populisti che ora ci stanno
indebolendo, ci porteranno alla sconfitta. La Storia varia nelle sue
forme, ma il risultato sarebbe comunque disastroso. E la possibilità che
l’Ue non festeggi neppure il suo 70° anniversario è concreta.
Questa
riscossa sarà possibile solo se le decine di milioni di cittadini che
condividono la nostra ambizione si mobiliteranno per dare un futuro al
nostro continente. È per questo che nel prossimo mese di gennaio
creeremo una Piattaforma Civica Federale, ed è per questo che abbiamo
lanciato in tutta Europa degli accordi civici per diffondere
collettivamente la nostra voce. Dopo Parigi, lo scorso 15 ottobre, le
prossime tappe saranno a Bratislava, Berlino, Roma e Bruxelles.
Invitiamo tutti coloro che vogliono trasformare l’Europa a unirsi a noi.
All’appello
aderiscono anche: László Andor; Lionel Baier ; Mercedes Bresso; Elmar
Brok; Philippe de Buck; Georges Dassis; Paul Dujardin; Cynthia Fleury;
Markus Gabriel; Danuta Huebner; Cristiano Leone; Jo Leinen; Sofi
Oksanen; Maria Joao Rodrigues; Petre Roman; Nicolas Schmit; Gesine
Schwan; Kirsten van den Hul; René Van Der Linden; Philippe van Parijs;
Luca Visentini; Vaira Vike- Freiberga; Cédric Villani; Sasha Waltz; Mars
di Bartolomeo