Repubblica 11.11.16
Carlo Galli
“Chi governa da tre anni non può accreditarsi come simbolo anticasta”
«Ho
scritto un libro per il No. Rifiuto l’etichetta di populismo associata a
Brexit e a Trump, anzi la ritengo una comoda scorciatoia intellettuale
che evita di nominare quanto accade, e cioè che il sistema economico
neoliberista - e le sue articolazioni politiche - non sono in grado di
rispondere alle esigenze dei cittadini.
Queste contraddizioni
insanabili si sfogano come possono, individuando Paese per Paese
personaggi e linee di pensiero diverse. C’è il rifiuto delle élite e
delle loro politiche fallimentari. Una eventuale vittoria del No
andrebbe ascritta allo stesso trend».
«Il premier cerca
disperatamente di accreditare presso i cittadini che la casta non è lui,
ma chi vota No. È stravagante sostenere che chi siede da tre anni a
Palazzo Chigi non sia della casta e, anzi, si carichi addirittura delle
contraddizioni insanabili di questo tempo lottando contro il
neoliberismo. Se riuscisse a convincere di questo la gente, beh,
meriterebbe il mio applauso».
«Entro certi limiti, un “pre-Trump” è
stato Berlusconi, figlio però di un’economia neoliberista espansiva.
Grillo e Salvini? Come le dicevo, ogni paese individua il suo Trump, che
interpreta a modo suo queste contraddizioni. In questa chiave, Grillo
può vincere»