Repubblica 11.11.16
Gianfranco Pasquino
“Tutta la vera demagogia è nella campagna dei favorevoli alla riforma”
«Io
voterò No contro questa riforma che non permette al sistema di
funzionare al meglio. E penso che la prossima tappa del populismo
sarebbe rappresentata da una vittoria del Sì. La ministra Boschi
sostiene che sono gli unici a riformare le istituzioni da settant’anni a
questa parte. Il premier continua a personalizzare la campagna
elettorale, dicendo anche di essere il solo ad aver fatto le riforme
negli ultimi trent’anni, grazie al taglio del numero dei parlamentari e
alla riduzione dei costi
della politica. Più populista di così...».
«Negli
Stati Uniti il voto è stato per il cambiamento. Questo punto è
importante: Hillary rappresentava l’establishment, quindi con Trump ha
vinto il cambiamento. Questo non significa che si tratti di un
miglioramento, naturalmente.
Da noi, il Sì propone un cambiamento che peggiora il funzionamento delle istituzioni».
«Il
Trump italiano non esisterà fino a quando non ci sarà l’elezione
popolare diretta del capo dell’esecutivo, come avviene negli Stati
Uniti. In questo senso, da noi un Trump non potrà vincere finché resterà
il nostro sistema parlamentare. E non penso che si possa dire che
Salvini, Grillo o Berlusconi assomiglino a Trump: anzi, si tratta di
paragoni fuorvianti e superficiali».